PALERMO – Una filastrocca da imparare a memoria, undici nomi divenuti ormai intoccabili, che hanno reso possibile una cavalcata storica: Sorrentino, Muñoz, Terzi, Andelkovic. Poi Morganella (finché non s’è distrutto mezza faccia), Barreto-Maresca-Bolzoni, Lazaar a sinistra e i due argentini a far ballare il tango agli avversari, Vazquez e Dybala. Una macchina perfetta in serie B ma tutta da testare in serie A. Arrivano così i Quaison, i Čočev, i Rigoni e quant’altro. Sta di fatto che il Palermo non ingrana, fino alla partita di San Siro col Milan. Lì viene un dubbio: forse quel Palermo schiacciasassi in serie B non aveva poi tutto questo bisogno di essere rinnovato?
Eh già, perché a rileggere la formazione schierata da Iachini a Milano viene in mente la filastrocca della stagione passata. Sorrentino c’è e non si tocca, Muñoz e Andelkovic idem, con Gonzalez unico volto nuovo al posto di Terzi. Morganella e Lazaar sono cresciuti e si vede, il trio di centrocampo si ritrova assieme per la prima volta in serie A e confeziona la miglior prestazione dell’anno proprio alla Scala del Calcio. Lì davanti, poi, sempre loro. Vazquez e Dybala, intoccabili e imprendibili, a dare un pizzico di classe in più ad una squadra collaudata e vincente. Perché non si trionfa in un campionato di serie B con un mese d’anticipo se non si ha una mentalità vincente.
Quello della conoscenza reciproca è uno dei cardini su cui Iachini punta con tutte le sue forze. Chi ha assistito ad almeno due conferenze stampa del tecnico marchigiano, quel concetto di “conoscenza” l’avrà ben chiaro in testa, così come la bacchetta magica, la tecnica individuale e gli equilibri di squadra. Parole ripetute fino allo stremo sia davanti ai giornalisti che in campo durante gli allenamenti. Gli undici scesi in campo a San Siro si conoscono a meraviglia e si intendono alla perfezione, dopo un anno di successi e record raccolti insieme. I frutti li ha visti tutta l’Italia, sintonizzata sul campo del Meazza per il posticipo serale.
Puntare sullo zoccolo duro non significa bocciare il mercato, questo è doveroso sottolinearlo: pochi giorni fa parlavamo di un Rigoni ritrovato e di un Čočev possibile sorpresa, oggi non devono certo finire nel dimenticatoio. Fidarsi della vecchia guardia, però, non può fare certo male ad un Palermo che necessita di certezze. Quale certezza migliore di un gruppo che lo scorso anno ha passeggiato agevolmente sui resti di una ventina di squadre?