PALERMO – Il punto di non ritorno è stato ampiamente superato, così come poche volte era accaduto in quasi tredici anni di presidenza Zamparini, con quattro sconfitte di fila in campionato che per la terza occasione non equivale ad un esonero dalla panchina rosanero. Dopo Beppe Iachini e Giuseppe Sannino è toccato al giovane Roberto De Zerbi aggiornare le statistiche relative ad un mancato esonero da parte del vulcanico patron friulano che raramente nei suoi trascorsi ha dato così tanta fiducia ai propri tecnici. Nemmeno dunque il ko di misura contro il Cagliari ha convinto il presidente del Palermo a cambiare qualcosa in panchina dando un ulteriore surplus di tempo richiesto pubblicamente dallo stesso ex Foggia.
Il ragazzo di Bergamo, alla sua prima esperienza in serie A, è dunque riuscito in un’impresa riuscita a pochi nonostante la penuria di punti racimolati in classifica e il bel gioco che stenta ad arrivare. Con i 90′ del ‘Sant’Elia’ digeriti a malincuore dal numero uno di viale del Fante dunque De Zerbi ha superato in un colpo solo Del Neri (esonerato proprio alla quarta sconfitta) Francesco Guidolin (salvato dopo un primo tris di ko ma messo alla porta dopo il successivo filotto negativo) e Lino Mutti, raggiungendo Giuseppe Sannino (che a retrocessione già matematica non venne cacciato nonostante quattro sconfitte consecutive) e sopratutto Beppe Iachini (che superata la crisi di risultati poi venne comunque esonerato in occasione della vittoria interna contro il Chievo, ndr).
Tornare al successo, o quantomeno a fare punti, non rappresenta dunque la chiave di volta nel mantenimento della panchina rosanero per De Zerbi che domenica al ‘Barbera’, tabù ancora da sfatare per l’ex trequartista, non avrà certo l’avversario migliore per uscire dalla crisi in cui versa la sua gestione tecnica. Il Milan di Vincenzo Montella infatti, nonostante i tre punti di misura conquistati nell’ultimo turno in casa contro il Pescara, è fra le big di questo campionato e contro un Palermo povero in attacco e debole in difesa non farà certo da sparring partner. Ecco dunque che contro i rossoneri servirà una gara che vada oltre il tanto decantato cuore ma una vera e propria prova di abilità tattica nel confronto con calciatori qualitativamente più validi.
Se De Zerbi vorrà arrivare al match del 20 novembre in trasferta con il Bologna, e quindi nel caso d’una sconfitta seppur onorevole col Milan dimostrare che il gruppo segue i suoi dettami e il suo progetto di crescita, servirà tanta convinzione da infondere ai propri calciatori con l’obiettivo di ripagare non solo la fiducia, ormai divenuta ad orologeria del presidente Zamparini, ma in primis quella della tifoseria rosanero che nel tecnico riconosce la preparazione, il coraggio e la giusta fame per vincere quel mini torneo che da qui a maggio vedrà impegnati i siciliani contro Pescara, Empoli e Crotone.