CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Il mercato dell’Orlandina si è chiuso con il colpo tanto atteso nel ruolo di guardia. Il profilo del play realizzatore è stato individuato in Ryan Boatright, campione NCAA nel 2014 con Connecticut ed ex compagno di squadra di Oriakhi, che ritrova in biancazzurro. Un innesto fondamentale per una squadra che, grazie alla vittoria con Venezia, si è momentaneamente tirata fuori dall’ultimo posto in classifica. Un acquisto che il d.s. Peppe Sindoni aveva in qualche modo anticipato la scorsa settimana: “Ci eravamo lasciati qualche giorno fa con la promessa che avrebbe fatto qualcosa sul mercato”, ha ammesso il dirigente orlandino, e alla fine ha mantenuto la parola.
Boatright, dal canto suo, è pronto per mostrare in campo tutto ciò che sa fare. Il basket italiano, però, dovrà conoscerlo passo dopo passo: “Conosco poco del basket italiano, onestamente, ma sono contento di essere qui per questi tre mesi. Sono convinto che in questo periodo di possa migliorare la nostra classifica e continuare a vincere”. Per il play statunitense l’arrivo in Europa non è un passo indietro: “Vincere in NCAA è qualcosa di incredibile, non ci sono parole per spiegare cosa si prova nel vincere un titolo al college. Il mio coach a Connecticut mi ha insegnato una pallacanestro molto simile a quella della NBA e mi aspettavo di poter fare il salto, ero pronto per quel palcoscenico”.
Il basket dei pro resta un obiettivo per il futuro, ma il presente parla italiano. E in Italia, Boatright si pone il traguardo della salvezza con l’Orlandina: “Sono pronto per far bene qui, ho capito subito come si gioca qui”. Sulle sue caratteristiche, il playmaker assicura di voler battagliare sul parquet: “Sono piccolo, ma gioco sugli infortuni e mi getto anche contro gente più alta di me. Non mi lascio intimidire dai lunghi. L’abilità da realizzatore è la prima cosa che posso mettere al servizio, poi posso anche aiutare Oriakhi in due modi: tirandogli i difensori e spingendolo in campo per farlo rendere al massimo”.
Proprio quell’Oriakhi con cui ha costituito l’asse play-pivot di UConn nell’anno della vittoria del titolo NCAA. Con il centro di passaporto nigeriano e con tutto il resto della compagnia in Connecticut, d’altronde, Boatright ha mantenuto un rapporto stretto: “Il legame con i miei compagni di college è fortissimo. Non sento ovviamente tutti i miei ex compagni, ma già con Oriakhi mi sentivo spesso. Col coach Ollie mi sono sentito fino al momento prima di salire per l’aereo verso l’Italia”.