PALERMO – Una nuova opportunità per dimostrare di non essere il ragazzino acerbo visto a Parma. L’obiettivo di Manuel Arteaga alla sua seconda avventura italiana è chiaro, con la speranza di poter far vedere a Palermo tutte le sue qualità: “La mia prima volta in Italia non è andata bene – ha ammesso l’attaccante in sede di presentazione – ora sono sicuro di poter far meglio rispetto al passato”. Ringraziamenti di rito alla società, anche se ancora Arteaga non ha potuto incontrare di persona il patron Zamparini: “Ringrazio il presidente per questa opportunità, sono felice e devo soltanto avere pazienza. Voglio fare bene qui”.
In un Palermo che nel girone d’andata s’è ritrovato col solo Gilardino di punta, considerando il lungo infortunio dell’altro centravanti Djurdjevic, Arteaga si propone come alternativa ai titolari nel reparto avanzato: “Sono una prima punta, mi sento già pronto per giocare. Appena ho avuto questa opportunità ho subito detto di sì, Palermo è per me una grandissima chance. Ho visto le partite contro Frosinone e Sampdoria, so già come gioca la squadra”. E il suo primo giorno con i nuovi compagni non poteva andare meglio: “Ho parlato con tutti, mi hanno accolto bene. Palermo inoltre mi piace come città”.
Il nome di Arteaga si staglia tra il passato e il presente del Palermo. Quel passato che riecheggia nelle parole di ogni giovane desideroso di imporsi e di seguire le orme dei campioni passati dal capoluogo siciliano, come quel Paulo Dybala al quale lo stesso Arteaga ha detto di ispirarsi: “Io però sono Manuel Arteaga, non Paulo Dybala – frena il venezuelano -. Cercherò comunque di far bene e di dare il massimo per la squadra”. Il presente del Palermo, invece, si chiama Alberto Gilardino, un giocatore a cui contendere la maglia da titolare e da cui imparare i segreti del mestiere per il futuro: “Gilardino è un campione, sarà un punto di riferimento per me. Voglio imparare tanto da lui”.