PALERMO – Trascorse le festività pasquali, per il Palermo è giunto il momento di cominciare a inserire alcune tessere fondamentali per il completamento del mosaico del proprio futuro. Le questioni principali riguardano le infrastrutture in cantiere, ovvero stadio e centro sportivo, la definizione dell’organigramma tecnico-societario in vista della prossima stagione, con le quotidiane variazioni nel borsino di conferma (o di rinuncia) a Iachini a farla da padrone, e le operazioni di mercato da portare a termine, a cominciare dalla cessione di Paulo Dybala.
STADIO E CENTRO SPORTIVO – Il mese di aprile dovrebbe essere un punto cardine di quel percorso che potrebbe consegnare al club e alla città due strutture sulle quali basare un futuro dalle prospettive rosee. Per quanto concerne la questione stadio, si attende la presentazione del progetto da parte della società di viale del Fante, dopodiché sarà compito del Comune valutare la fattibilità dello stesso e dare il via libera per l’inizio dei lavori. Il riavvicinamento tra le parti, avvenuto nelle scorse settimane, permette di attendere la conclusione della querelle con moderato ottimismo. Parallelamente all’impianto che dovrebbe sorgere allo Zen, il Palermo continua a lavorare anche sul fronte centro sportivo. Secondo quanto pubblicato nell’ultimo bilancio del sodalizio rosanero, l’inaugurazione del cantiere era prevista entro il primo trimestre del 2015, tuttavia alcuni intoppi burocratici hanno costretto i vertici a rivedere i piani originari. L’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente ha richiesto un rinvio della conferenza dei consigli al prossimo 16 aprile, dopodiché toccherà al consiglio comunale di Carini, cittadina dove sorgerà la nuova club house rosa, dare l’assenso definitivo.
ORGANIGRAMMA TECNICO-SOCIETARIO – Anche in questo caso le festività pasquali potrebbero segnare uno spartiacque decisivo tra idee e sviluppo del progetto in vista della nuova stagione. Partiamo dalla stanza dei bottoni: Zamparini ha in mente di chiamare a sé un economo con compiti perlopiù esecutivi, rinunciando a rimpiazzare l’ex a.d. Cardinaletti. Il physique du rôle sarebbe quello di un palermitano incaricato di veicolare entrate e uscite. La questione principale, tuttavia, riguarda la possibile prosecuzione o interruzione del matrimonio con Beppe Iachini. Nell’incipit del mese in corso vi sarebbe stato un incontro tra patron e mister in cui sarebbero stati definiti gli elementi su cui basare anche una terza stagione insieme, con tanto di prolungamento dell’accordo contrattuale che vincola il tecnico ascolano al Palermo. Possibile, però, che sulla permanenza dell’allenatore dei record possano influire in modo tutt’altro che irrilevante le battute finali della stagione in corso, specie dopo l’inattesa involuzione di una squadra che nelle ultime sei uscite è riuscita a racimolare appena due punti, facendo storcere il naso ai sostenitori più esigenti. Presidente compreso.
MERCATO – Tutto ruota attorno alla cessione di Paulo Dybala. Zamparini proverà sino all’ultimo ad avvicinarsi alla quotazione di 40 milioni più volte resa nota pubblicamente, tuttavia anche una cifra poco sopra i 30 potrebbe accontentare l’imprenditore friulano, specie in tempi di vacche magre. Entro la fine del mese i contorni dell’affaire dell’anno potrebbero essere delineati, quantomeno nella risoluzione della dicotomia tra Italia ed estero che sta animando il dibattito nel cuore del tifo a tinte rosanero. Dopo aver tributato la doverosa standing ovation a uno dei trascinatori di un gruppo che si sta garantendo il mantenimento del seggio nel parlamento delle grandi d’Italia, si renderà necessario pescare l’erede con i colpi e i numeri giusti. In seno al club si sta ragionando su nomi, caratteristiche e costo dell’investimento, con Manuel Gerolin sempre attento a monitorare universi della sfera di cuoio distanti anche parecchie ore di fuso orario rispetto agli uffici dello stadio “Barbera”. Senza, per questo, trascurare il fronte rinnovi: dopo i casi Muñoz e Barreto, repetita iuvant è una massima a cui è preferibile non affidarsi per approcciarsi alla questione.