MESSINA – Fermi tutti, parla “Re Giorgio” Corona. Il capitano guiderà il Messina verso la sfida contro una delle squadre a cui si sente più legato, cioè quella Juve Stabia già punita all’andata e che nella stagione 2010/11 l’attaccante palermitano ha trascinato in Serie B alla sua maniera, cioè a suon di gol. Nel rettangolo di gioco però, non ci sarà spazio per sentimenti e emozioni, al Messina servono punti per conquistare quella vittoria che manca dal 25 gennaio: “Sicuramente a Castellammare ho passato una grande stagione, mi è rimasto un rapporto umano splendido con tutto l’ambiente ed è una delle società per cui provo un profondo rispetto. Domenica però i sentimenti andranno messi da parte – ha dichiarato – nelle ultime gare abbiamo affrontato squadre forti ma nessuna ci ha messo realmente sotto, forse solo a Matera abbiamo sbagliato l’approccio”. Le vespe campane allenate dall’ex bandiera della Lazio Giuseppe Pancaro, hanno spesso pagato dazio lontano dal “Menti” perdendo quei punti che le separano dal Benevento capolista: “Ricordo che all’andata ci misero tanto in difficoltà e riuscimmo a strappare un pareggio con grande sofferenza – ha continuato – in trasferta lasciano punti, ma questo non ci deve interessare. Domenica voglio vedere un Messina grintoso, capace di aggredire l’avversario fin dalle prime battute”.
Le prossime cinque gare ci diranno molto sul futuro del Messina, che per salvarsi deve poter contare un’altra volta sul fattore San Filippo e sulla compattezza di un ambiente da ritrovare: “Diciamo che da tre anni ci seguono tre mila persone, quindi sono nove mila – commenta ironicamente – sappiamo che le prossime partire saranno fondamentali, però bisogna remare tutti dalla stessa parte perché qui non si tratta della salvezza di una sola componente, ma del Messina. Il gruppo è composto da ragazzi di valore, che hanno gli attributi basti pensare che nonostante siamo tornati da Lecce alle 7 di mattina il pomeriggio eravamo già in campo ad allenarci e fare gruppo”.