MESSINA – Brutto, anzi bruttissimo. Il Messina di oggi è stato inguardabile, al punto che i tifosi hanno deciso di voltare le spalle. La luna di miele dei tifosi con la squadra è finita, oggi sono piovute le severe contestazioni assieme alla pioggia che ha reso il San Filippo al limite del praticabile. La squadra di Catalano è riuscita a fare peggio della gara persa in casa contro il Foggia, oggi il severo 4-1 è una di quelle lezioni che difficilmente i tifosi peloritani cancelleranno dalla propria mente. Onore al merito della Vigor Lamezia che ha rifilato le proverbiali quattro “pappine” ad una squadra che andava addirittura alla ricerca del successo pieno.
La posizione di mister Catalano adesso è in forte dubbio e la società ha deciso di trincerarsi dietro il silenzio stampa. Per la famiglia Lo Monaco è un momento difficilissimo perché la piazza si sente ferita da una gestione non in linea con gli obiettivo di inizio campionato: il terzultimo posto viene considerato un’offesa. Il 4-1 finale la dice lunga sulla differenza dei valori in campo oggi, con i calabresi che a tratti hanno anche gigioneggiato al cospetto di un Messina remissivo e privo di mordetene.
Catalano si gioca da subito la carta di “Re Giorgio” Corona, ma le quasi 40 primavere consigliano un suo impiego più misurato: 90’ in campo, per di più allentato, sono un’enormità per un calciatore che è arrivato quasi al tramonto della sua carriera. Per il resto formazione tipo con lo schema 3-5-2 ampiamente consolidato. Il clima gelido di oggi è reso ancor più polare dall’avvio della Vigor Lamezia: al 9’ Del Sante ci prova da lontano, ma Lagomarsini para in due tempi. Al 13’ lampo del Messina con Pedro Ferrerira: il portoghese ben servito da Corona non inquadra la porta appena dentro l’area da posizione angolata. Al 16’ il vantaggio: Rapisarda viene imbeccato da un compagno di squadra e ciabatta un destro non irretibile: Lagomarsi viene ingannato da una pozzanghera e il pallone finisce in rete. Cinque minuti e gli ospiti raddoppiano grazie ad un bel regalo confezionato dal duo Caldore-Bucalo. Il difensore non s’intende col compagno di squadra, palla persa a metà campo con D’Amico che innesca il contropiede di Zampaglione, il quale non lascia scampo al portiere dei giallorossi. In campo una sola squadra e allora al 31’ i calabresi si portano sullo 0-3. Sempre il bomber Zampaglio che aggira Caldore e realizza un gol di ottima fattura di cui si consiglia la visione delle immagini. Il primo tempo si chiude di fatto qui: Messina tramortito e ospiti galvanizzati.
La ripresa cambia la musica: i cori della Sud sono impietosi ed irripetibili. Al 1’ e al 5’ Costa Ferreira ci prova dalla distanza, ma non inquadra la porta. All’8’ il portoghese trova il gol di testa su azione di calcio d’angolo. Partita riaperta se non fosse per il difensore Cucinotta, che si fa espellere per doppio giallo in maniera ingenua. E allora al 10’ Scarsella mette in cassaforte i tre punti per la propria squadra. Partita sostanzialmente chiusa con più di mezz’ora di anticipo. Tifosi del Messina delusi e probabili novità in arrivo, ammesso che Lo Monaco decida di ingaggiare un nuovo allenatore e spendere quindi altri soldi, lui che notoriamente ha il “braccino corto”.
Messina–Vigor Lamezia 1 – 4
Marcatori: 15’ p.t. Rapisarda; 21’, 31’ p.t. Zampaglione; 8’ s.t. Ferreira. 9’ s.t. Scarsella.
ACR Messina (3-5-2): Lagomarsini, Caldore (5 s.t. Maiorano), Quintoni, Bucolo, De Bode, Cucinotta, Guerriera, Ferreira, Corona (33’ s.t. Gherardi), Guadalupi (16’ s.t. Ignoffo), Chiaria. A disposizione: Iuliano, Piovi, Scoponi, Buongiorno. Allenatore: Catalano.
Vigor Lamezia (4-3-1-2); Rosti, Rapisarda, Malerba, Romano (46’ s.t. Perrino), Marchetti, Gattari, Zampaglione (21’ s.t. Voltasio), Scarsella, Del Sante, Rondinelli, D’Amico (34’ s.t. De Giorgi). A disposizione: Bibba, Gona, Strumbo, Ferrara. Allenatore: Novelli.
Arbitro: Balice di Termoli.
Note. Spettatori: 500 circa. Ammonizioni: Romano, Rapisarda e Guerriera; Espulso all’8’ del st Cucinotto per doppia amonizione. Angoli: 11 – 1 per i padroni ci casa. Recuperi: 1’/3’.