CATANIA. I carabinieri della Stazione di Catania Nesima hanno arrestato, nella flagranza, il 42enne catanese Antonino Sciuto, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Nel corso di un servizio perlustrativo nel popoloso quartiere di San Giovanni Galermo, in via Ustica in particolare, i militari all’altezza del civico 18 hanno notato due persone intente a parlare ma uno di essi, appena notatili, si è prontamente allontanato con passo deciso mentre il 42enne, appunto, è stato fermato sotto la sua abitazione e perquisito senza che i militari rinvenissero alcunché.
Nella sua abitazione, dietro un mobiletto posto all’ingresso di essa, hanno trovato una busta contenente 19 dosi di marijuana ed un bilancino di precisione.
L’arrestato, come disposto dal giudice in occasione della celebrazione del rito direttissimo, è stato posto agli arresti domiciliari.
I carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno, invece, arrestato per furto aggravato il 34enne catanese Simone Giovanni Aperi. Nel corso di un servizio di perlustrazione del territorio, eseguito nel pomeriggio di ieri anche all’interno del centro commerciale “Porte di Catania” per scongiurare i furti di autoveicoli consumati nelle aree di parcheggio, i militari hanno notato che un uomo stava rubando con estrema disinvoltura i tombini in ghisa posti ai lati della careggiata. L’uomo, che sino a quel momento aveva già caricato quattro pesanti manufatti sulla propria Ford Ka, appena si è avveduto della presenza dei militari ha cercato di guadagnarsi la fuga ma è stato immediatamente bloccato ed arrestato, mentre i tombini sono stati riconsegnati alla direzione del centro commerciale.
A Paternò, i carabinieri del Nucleo Operativo, in esecuzione di un ordine di aggravamento emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte di Appello di Catania, hanno arrestato il 41enne paternese Rosario Furnari.
L’uomo, che è ritenuto essere appartenente al gruppo mafioso “Alleruzzo – Assinnata”, attivo nel comune di Paternò e considerato articolazione della famiglia catanese “Santapaola-Ercolano”, era stato scarcerato per motivi di salute e sottoposto alla detenzione domiciliare in ottemperanza delle disposizioni in materia di detenzione negli istituti penitenziari conseguenti all’epidemia da coronavirus.
Il 41enne, però, in occasione di un controllo effettuato presso la sua abitazione il 21 maggio scorso, è stato trovato in compagnia di una persona non facente parte del suo nucleo familiare originario, così, l’adozione del provvedimento a seguito del quale è stato tradotto nel carcere di Catania Bicocca.