PALERMO – La partenza della corsa rosa? È tinta di giallo. Da quale città prenderà il via il Giro d’Italia? Stamattina sembrava tutto chiaro: il massimo evento ciclistico nazionale sarebbe partito da Palermo, così almeno aveva fatto sapere il sindaco Leoluca Orlando. Ma poco dopo, ecco la smentita dell’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina: “Nessuno scontro col sindaco, ma stiamo pensando ad altri percorsi”.
Messina: “Palermo? Era un’ipotesi”
“Nessuna polemica con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – ha detto appunto l’assessore Messina – e nessuno scontro. L’ipotesi di Palermo, per la partenza del Giro d’Italia era appunto soltanto una ipotesi, ma siccome una delle tappe, quella che da Monreale porta ad Agrigento, passerà proprio dalla città di Palermo, abbiamo deciso di dare visibilità anche ad un altro territorio siciliano. Voglio essere chiaro, non esiste alcun ‘giallo’ sulla 103/ma edizione del Giro d’Italia, che partirà il prossimo 3 ottobre, voluto fortemente dal governo Musumeci e che – tiene a ricordare Messina – è finanziato dalla Regione Siciliana che ne stabilisce il piano territoriale assieme all’organizzazione. Ora stiamo valutando tre ipotesi, per cui siamo in stretto contatto con Rcs per l’esito delle valutazioni tecniche dei tre percorsi. Una volta che avremo l’esito – sottolinea Messina – decideremo su quale sarà la scelta migliore, in base al territorio e anche all’individuazione di una città-simbolo della Sicilia. Daremo comunicazioni nei prossimi giorni, del resto la Sicilia è tutta bella, quindi non abbiamo che l’imbarazzo della scelta e poi il ciclismo è uno degli sport nazionali e il Giro d’Italia ha appassionati ovunque”, conclude.
Orlando: “Il via da Palermo”
Nonostante le parole dell’assessore, però, il “giallo” c’è eccome. Visto che si chiama in causa addirittura il ministro dello Sport e il sindaco entra anche nei particolari organizzativi. “Siamo grati agli organizzatori, a RCS e al direttore Mauro Vegni – ha detto infatti Orlando – per la scelta di Palermo come città di partenza del Giro d’Italia 2020 di ciclismo. E’ un riconoscimento e allo stesso tempo un’opportunità per la nostra città, un modo per contribuire, ancora una volta attraverso lo sport d’eccellenza a questa lunga fase di ripartenza del nostro paese. La tappa inaugurale è sempre un momento importante e significativo e siamo certi che Palermo e i palermitani accoglieranno gli atleti, le squadre e i tanti che seguiranno il Giro con il calore e la passione che questa manifestazione merita”.
Il primo cittadino, di concerto con il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, avrebbe infatti seguito nelle scorse settimane la possibilità della tappa inaugurale nella nostra città.
Le tre tappe in Sicilia
Di sicuro, al momento sono previste tre tappe in Sicilia e sono: la seconda tappa Monreale-Agrigento (136 km); la terza Enna-Etna (Piano Provenzano, 150 km) e la quarta Catania-Villafranca Tirrena (138 km).
Palermo e il Giro d’Italia si sono già incrociati ben 11 volte, questa sarà, quindi, la dodicesima. Tra le più tragiche c’è sicuramente quella del 1986 e il percorso prevede Palermo-Sciacca, a -10 dal traguardo Emilio Ravasio, brianzolo di 24 anni dell’Atala-Omega, sbatte la testa sul marciapiede. In realtà pare una caduta di gruppo banale, Ravasio si rialza. e pedala fino al traguardo, alle 19, dopo l’arrivo in hotel si sente male, sviene e viene portato in ospedale dove venne operato al cranio per un delicato intervento neurochirurgico per alleggerire la pressione di un ematoma al cervello, ma dopo 15 giorni di lotta non riuscì a riprendersi e morì.
