Mario Strano avrebbe conosciuto tutti a Catania. Soprattutto negli ambienti criminali. Avrebbe avuto una “spiccata capacità” di “intrattenere stretti rapporti con esponenti di spicco di consorterie criminali notoriamente avverse a quella dei Cappello-Bonaccorsi”. Ecco un’altra anticipazione del lungo speciale pubblicato sul mensile S dedicato al boss finito in manette nel blitz Camaleonte qualche settimana fa.
I rapporti con Andrea Nizza
Il narcotrafficante Sebastiano Sardo, detto Occhiolino, da qualche anno entrato nel programma di protezione, racconta di un “legame personale esistente tra Mario Strano e Andrea Luca Nizza”. Chi è Nizza? È stato uno dei giovani boss più ricercati della cosca Santapaola-Ercolano. Rampollo della famiglia di narcotrafficanti di Librino e fratello degli uomini d’onore Daniele e Fabrizio, quest’ultimo passato nell’esercito dei pentiti.
“Il figlioccio”
Occhiolino racconta che Mario Strano avrebbe nominato Andrea Nizza suo “figlioccio”, durante una co-detenzione nel carcere di Brucoli. Ma ci sarebbe di più in questo “rapporto” così stretto. E qui assume rilevanza la ‘double face’ di Mario Strano. Secondo Sardo il boss “gestiva i soldi ad Andrea Nizza che è suo figlioccio”.
“Il doppiogiochista”
Ma andando avanti spiega: ”Ma Mario faceva un po’ il doppiogiochista, lui era… come si può dire? Prima era con i fratelli Nizza, poi è passato con la famiglia Cappello, però andava sempre a favore dei fratelli Nizza. Quindi non si è saputo mai che gioco faceva. Quindi tutti ne parlavano male di lui, perché dicevano che faceva il gioco che era con famiglia dei Nizza, però rappresentava la famiglia Cappello”.