“Il Commissario dello Stato, Alberto Di Pace, si e’ assunto una gravissima responsabilita’ entrando nel merito delle scelte politiche fatte dal Parlamento regionale, che ha votato la legge finanziaria con grande consapevolezza e, in particolare, l’articolo 77 all’unanimita’”. Lo afferma il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, commentando la decisione del Commissario dello Stato, Alberto Di Pace, che ha impugnato alcune articoli del disegno di legge 250: “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2009”.
Cascio aggiunge: “L’Ars aveva risolto un problema che ci impegnava da anni: l’abolizione della tabella H, in quanto la stessa consolidava delle posizioni di privilegio che, pero’, evidentemente sono dure a morire. Non vorrei – sottolinea il Presidente dell’Ars – che il Commissario dello stato si sia lasciato influenzare dalle polemiche condotte dagli stessi difensori del privilegio, percio’ mi riservo di studiare attentamente le motivazioni della decisione. La legge, infatti, era ineccepibile dal punto di vista parlamentare, formale e costituzionale, nonche’ per quanto riguarda la copertura finanziaria, che era stata certificata dagli uffici.
L’impugnativa dell’art. 77 avra’ ricadute pesanti sull’amministrazione regionale: creera’ caos e disagio, difficili da gestire da parte degli uffici”. “L’Ars – conclude Cascio – sollevera’ conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, ma, intanto, per quanto mi riguarda si apre una discussione sull’esigenza di mantenere in vita l’Istituzione stessa del Commissariato dello Stato, che non esiste nelle altre regioni d’Italia. Istituzione questa che, travalicando le proprie competenze costituzionali, si e’ tradotta in un’illegittima intrusione nella libera volonta’ di un Parlamento che sin dall’inizio di questa legislatura ha operato bene. Valuteremo nelle prossime ore che posizione assumere di fronte a questa decisione che non puo’ certo passare inosservata”.
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