“Non come per la partita col Catania, ma questa partita la sento. Faremo di tutto per vincere”. Così Pippo Caffo, patron della Vibonese, prossima avversaria del Palermo in campionato. I rosanero sfideranno la compagine calabrese domenica allo stadio Luigi Razza. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, il numero uno della Vibonese, nativo di Catania, ha poi proseguito: “Una volta sì che si giocavano dei bei derby, in Serie A. Ora sono precipitate entrambe in terza serie e non è la stessa cosa. Né il Catania, né il Palermo, possono stare in Serie C”.
“Il Palermo ha una bella squadra e un allenatore bravissimo, poi lì c’è il mio pupillo Saraniti – ha raccontato Caffo -. Gli ho dato io la chance per affermarsi e arrivare alle categorie superiori, è un ragazzo d’oro e con una grande famiglia. Lo conoscevo da quando era ragazzino, all’Acireale, quando ebbe un bruttissimo incidente. Si è sposato pure ad Acireale e io, anche se formalmente non sono stato il testimone, sono stato un suo compare. Anche più di un compare, in quel momento. Poi lui, quando è di passaggio, viene sempre a trovarmi con la moglie e le figlie. La piccola mi chiama pure nonno, io di nipoti ne ho già sette, una in più non mi dispiace di certo. Speriamo non faccia danni (ride, ndr)”.
Infine, Caffo si è soffermato sui numero calciatori palermitani che sono attualmente, o sono stati, tra le fila della Vibonese: “Ne ho avuti tanti di bravi ragazzi palermitani. Qui ne abbiamo tre: Ambro, Plescia e Prezzabile, inoltre il nostro portiere (Marson, ndr) è cresciuto nella Primavera del Palermo e ora lo vogliono tutti. In passato ho avuto anche Silvestri che ora è all’Avellino. Mirri? Avrò il piacere di incontrarlo domani (oggi, ndr) grazie ad un mio collaboratore che si occupa di marketing, dato che indirettamente lavoro con lui per la pubblicità”, ha concluso.