”Il vero ribaltone lo hanno fatto quei due, il Guardasigilli Alfano e il presidente Schifani. Da quando hanno insediato il loro uomo alla guida del Pdl, Giuseppe Castiglione, e’ un continuo darmi addosso, col risultato che hanno mandato per aria la giunta e spaccato in due il partito”. Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, non usa mezzi termini e, in un’intervista a ‘Repubblica’ rimanda al mittente le accuse di ribaltoni e tradimentio del volere degli elettori evocate nei giorni scorsi dal presidente del Senato, Renato Schifani. ”Hanno capito – attacca – che si e’ rotto il giocattolo. Che ho fatto saltare gli schemi di interessi, privilegi e favori che in Sicilia ruotava attorno ai due piu’ grossi affari, i rifiuti e la sanita’.
“Stanno cercando di abbattermi con ogni mezzo” dice il governatore, che aggiunge: ”Con la politica hanno capito che sara’ dura. Non ho paura, vado avanti determinato, ma temo questo clima da istigazione all’odio nei miei confronti”. Anche perche’ “qui non siamo a Milano, dove al massimo ti tirano una statuetta del Duomo. In Sicilia purtroppo i nemici vengono abbattuti anche a cannonate. Qui si spara”. Riguardo, poi, la ventilata intesa con il Pd per un governo delle riforme, che abbia l’appoggio anche dei ‘ribelli’ del Pdl, vicini alle posizioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianfranco Micciche’? “Voglio realizzare le riforme – dice Lombardo -, se anche il Pdl ci stara’, bene venga. In ogni caso le condurremo in porto con le forze politiche responsabili che ci staranno”. “Ma – puntualizza il presidente della Regione – sia io che Bersani resteremo anche in Sicilia ognuno nella propria casa”.
Sui tempi e sulla composizione del nuovo Esecutivo regionale Lombardo non ha dubbi: “Il nuovo governo che nascera’ tra Natale e Capodanno non avra’ alcun assessore del Pd. La giunta – conclude – sara’ quasi tutta confermata, ma saranno nuove le competenze. I democratici garantiranno un sostegno esterno”.