”Tutte le decisioni a Termini Imerese sono state prese, fin dal 2002, dagli operai. Pur ritenendo legittime le posizioni della Fim, ritengono che questo metodo vada rispettato: siano i lavoratori a decidere quali iniziative intraprendere per difendere lo stabilimento Fiat”. Lo dice il segretario della Fiom a Termini Imerese, Roberto Mastrosimone. Secondo l’esponente sindacale ”e’ necessario riunire il consiglio di fabbrica della Fiat e poi organizzare un’assemblea con tutti i lavoratori diretti e delle aziende dell’indotto prima del 7 gennaio, quando e’ previsto il rientro nelle fabbriche”. ”Non dimentichiamo – aggiunge Mastrosimone – che io, Giovanni Scavuzzo (Fim) e Vincenzo Comella (Uilm) prima di essere segretari sindacali siamo operai della Fiat”. Mastrosimone rilancia ”l’idea di uno scontro forte e ad oltranza con la Fiat, senza fare sconti a un’azienda arrogante che calpesta la dignita’ dei siciliani”. ”Non possiamo inseguire la Fiat – conclude – bisogna agire adesso e in fretta per difendere la fabbrica che Fiat ha deciso di chiudere”.
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