“I gruppi parlamentari dell’Udc e del Pdl esprimono il più netto dissenso nei confronti della relazione del presidente Lombardo, che scaturisce dalla scelta di formare un terzo governo regionale che tradisce la volontà degli elettori”. Così si legge nell’ordine del giorno congiunto che Udc e Pdl hanno preparato per la seduta in corso a sala d’Ercole, per replicare alle parole di giovedì scorso del presidente della Regione, che nella sua relazione aveva presentato ufficialmente la nuova giunta ed esortato tutti i deputati regionali a collaborare sul terreno delle riforme. I due partiti esprimono “netta contrarietà al terzo esperimento Lombardo anche perché non sarà in grado di proporre e, tantomeno, realizzare alcuna riforma, in quanto questo governo trova l’unica sua ragione di esistere nella gestione del potere per il potere”. Lo Scudocrociato e il Pdl ufficiale si impegnano “a farsi carico di proporre le vere riforme che servono alla Sicilia: lavoro, rifiuti, formazione professionale, agricoltura, così da preparare l’unica soluzione possibile per superare lo stallo del governo della Regione, ossia l’alternativa a Lombardo”. (nella foto Rudy Maira, Udc).
Ordine del giorno contro Armao
Ma non c’è solo Raffaele Lombardo nel mirino di Udc e Pdl, che hanno deciso di presentare un altro ordine del giorno in cui si chiede la revoca dell’incarico all’assessore ai Beni culturali, Gaetano Armao, nell’occhio del ciclone nelle settimane scorse per un presunto conflitto d’interessi derivante dalle sue consulenze all’Actelios (gruppo Falck), una delle ex concessionarie per la realizzazione dei termovalorizzatori. Armao, che al momento dello scoppio della polemica era assessore alla Presidenza con delega ai rifiuti, si è sempre difeso sostenendo che quelle consulenze fossero precedenti al suo ingresso in giunta.
Lupo (Pd): “Noi per le riforme”
“Presidente, il Partito democratico non ha espresso assessori in questa giunta e non intende sostenere politicamente e acriticamente il suo governo. Il Pd la sfida a fare le riforme di cui la Sicilia ha bisogno”. E’ uno dei passaggi dell’intervento di Giuseppe Lupo, segretario del Pd siciliano, nel dibattito all’Ars sulle dichiarazioni del presidente della Regione Raffaele Lombardo, che è in aula. Lupo ha aggiunto che il Pd è pronto “a fare assieme le riforme” dopo “il crollo del centrodestra”, che in Sicilia “ha fallito, si è dissolto”. E ancora: “Ho sentito parlare di inciuci e ribaltoni, ma poco o nulla, da parte del Pdl, di quelle che sono le emergenze vere della regione siciliana, con una disoccupazione giovanile al 40 per cento. Intendiamo assumerci la responsabilità delle riforme -ha detto il segretario- cerchiamo di fare gli interessi dei siciliani, è questa la politica che vogliamo, al servizio delle persone. Anche senza ricoprire incarichi di governo”.
L’ira di Maira (Udc): “Siamo al Soviet”
“Lombardo e il Pd stanno tradendo il loro elettorato. E tutti assieme stanno tradendo la Sicilia”. Lo ha affermato Rudy Maira, capogruppo dell’Udc, intervenendo nel dibattito all’Ars sul terzo governo di Raffaele Lombardo. “La maggior parte dei dirigenti regionali ha la patente di amico dell’Mpa -ha accusato Maira- e la stessa cosa avviene nelle Asl e nel sottogoverno. Ho l’impressione di essere in pieno Soviet o nell’Emilia degli anni ’60 in cui dovevi avere la tessera del Pci per lavorare. La verifica dei curricula dei dirigenti in poche ore notturne è una truffa amministrativa”.
Adamo (Pdl-Sicilia): “Sia vero cambiamento”
“Sosterremo con lealtà e responsabilità l’azione politica del nuovo esecutivo regionale. Crediamo fortemente nelle capacità degli uomini che lo compongono e ne condividiamo lo spirito innovatore”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl-Sicilia Giulia Adamo nel corso del suo intervento all’Ars sul governo Lombardo ter, nato a suo avviso “dalle ceneri di un’esperienza politica fallimentare che ha rifiutato di affrontare con coraggio la crisi determinata dalla drammatica fine del precedente governo. Il cambiamento che tutti auspichiamo -ha aggiunto- deve essere reale e tangibile, non una dichiarazione di intenti ma un fatto sostanziale. Il Pdl-Sicilia, dividendo in maniera traumatica il gruppo del Popolo della Libertà, ha dato un chiaro segnale alla politica regionale: la Sicilia al di sopra di tutto”.
Leontini (Pdl): “Governo fondato sul tradimento”
“E’ un governo fondato sul tradimento del rapporto con gli alleati. E non mi vergogno di utilizzare questa parola”. Lo ha detto Innocenzo Leontini, capogruppo del Pdl all’Ars, nel suo intervento nel corso del dibattito d’aula sul terzo governo guidato dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. Leontini ha ricordato che “l’apporto del Pdl e dell’Udc al voto che ha eletto Lombardo era di un milione e duecentomila voti”. Leontini ha attaccato duramente Lombardo per la sua scelta di rompere con Pdl e Udc e il suo intervento è stato ripetutamente interrotto, tanto che più volte il presidente dell’Ars Francesco Cascio ha dovuto richiamare i deputati all’ordine.