Bancario, consigliere comunale a Caccamo (Pa) e usuraio. Salvatore Geraci, 56 anni, è stato arrestato alla guardia di finanza. Sarebbe stato beccato mentre riceveva da un imprenditore edile somme di denaro che, secondo l’accusa, rappresenterebbero gli interessi usurai applicati a due prestiti.
L’operazione è stata possibile solo grazie alla collaborazione della vittima. L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore di Termini Imerese Giacomo Urbano. La vicenda ha inizio nel novembre 2008, quando l’imprenditore, in difficoltà economiche, era stato contattato dallo stesso Geraci, allora direttore pro-tempore del Banco di Sicilia di Caccamo. Geraci avrebbe avanzato all’imprenditore la richiesta di ripianare i suoi debiti con la banca e, di fronte alle difficoltà esposte, avrebbe allora offerto il suo aiuto. C’erano “alcuni amici” pronti a prestargli denaro per evitare il protesto.
Così l’imprenditore avrebbe staccato un assegno da 5 mila euro, ricevendone 4 mila in contanti, e si sarebbe impegnato a restituire per intero l’ammontare del prestito (5.000 euro) entro un mese. In questo caso il tasso d’interesse, calcolato dai militari, sarebbe del 240 per cento. In alternativa la vittima avrebbe dovuto versare 500 euro al mese come interesse sul prestito, con un tasso del 140 per cento.
Come in ogni storia di usura la situazione va solo a peggiorare e nel febbraio scorso l’imprenditore ricorre al presunto strozzino per un altro prestito, questa volta di 3 mila euro. Ma tutto diventa insostenibile e la vittima decide di denunciare Geraci e collaborare con la finanza. Così i militari sono potuti intervenire giusto dopo la consegna delle 500 euro di interessi, dentro un bar del centro di Caccamo.