Con un solo colpo di pistola, sparato in faccia da distanza ravvicinata, in cucina: così è stato ucciso la scorsa notte nella sua abitazione di Montreal Nicolò ‘zio Cola’ Rizzuto, 86 anni, unanimemente riconosciuto nella città canadese come il patriarca del clan mafioso dei Rizzuto. Con la sua morte, che si aggiunge a quella del nipote Nick, ucciso per strada a Montreal nel dicembre scorso, continua così la guerra mafiosa tra clan rivali, ma secondo gli esperti l’assassinio dell’anziano boss dovrebbe essere un colpo mortale per il clan Rizzuto. Nato nel 1924 a Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento, Nicolò Rizzuto a 21 anni sposò la figlia di un boss mafioso locale. Quindi seguì le orme del padre (a sua volta assassinato a New York) e decise di far carriera nella mafia trasferendosi nel 1954 a Montreal. Sotto il suo comando il clan Rizzuto riuscì nel giro di vent’anni a conquistare il potere assoluto nell’ambito del riciclaggio di denaro, degli affari immobiliari e dell’usura, spodestando il clan calabrese di Paul Violi. Violi fu ucciso nel 1978, a Montreal. La famiglia per i suoi funerali volle che le esequie venissero celebrate in grande stile nella chiesa di Nostra Signora, nel quartiere italiano, e scelse per l’occasione una bara in ferro e bronzo, considerata simbolo di potere e forza. In quella stessa chiesa di Nostra Signora, ma con una bara tutta d’oro, trent’anni dopo si sono svolti i funerali di Nick Rizzuto junior, 42 anni, nipote del boss Nicolò, ucciso per strada il 28 dicembre scorso. Nick era figlio del boss Vito Rizzuto, detenuto da anni in un carcere del Colorado perché coinvolto in un triplice omicidio nell’ambito della guerra con la famiglia Bonanno. Per i funerali del nipote Nick, l’anziano boss Nicolò Rizzuto aveva voluto una bara d’oro proprio in ricordo di quegli altri funerali mafiosi svoltisi trent’anni prima. L’ultimo segno di un potere comunque in via di estinzione. La famiglia Rizzuto, ‘padrona’ di Montreal dalla fine degli anni Settanta in poi, con la morte del suo patriarca vede tramontare definitivamente un’epoca. A meno che il figlio del boss, Vito, non possa rientrare in Canada una volta scontata la pena negli Stati Uniti. Vito Rizzuto, 64 anni, deve restare in carcere fino al 2012. Di certo l’uccisione di Nicolò Rizzuto è l’ultimo atto di una guerra che a Montreal ha fatto decine di morti. A maggio era stato sequestrato Paolo Renda, 70 anni, marito della sorella di Vito. Non è più ricomparso. A giugno, poi, era stato ucciso Agostino Cuntrera, 66 anni, considerato il capo operativo del clan in assenza del boss Vito.
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