SANTA MARGHERITA DI BELICE (AGRIGENTO) – I carabinieri di Santa Margherita di Belice, comune della provincia di Agrigento, hanno sequestrato una discarica abusiva di amianto situata in contrada Giacheria, su di un’area pubblica di circa centomila metri quadrati ricadente nella zona nota tra la popolazione locale con la denominazione “Fossa dei leoni”, che fino a pochi anni fa ospitava una delle baraccopoli costruite dopo il sisma del 1968 e poi demolite. Così l’agenzia Ansa.
L’intervento ha fatto seguito ad un incendio che nelle scorse ore aveva interessato il terreno e da cui si sono alzate lunghe colonne di fumo nero. La zona in questione è interessata dalla presenza di abitazioni ed attività commerciali. Sono scattate le misure di prevenzione di protezione civile.
L’intervento di spegnimento delle fiamme è stato effettuato dai vigili del fuoco e dal Corpo forestale dello Stato. Anche diversi cittadini sono intervenuti con secchi d’acqua, nel tentativo di salvaguardare le proprie abitazioni. L’area sottoposta a sequestro non è interessata solo dalla presenza di amianto ma anche di altri rifiuti, speciali e non, tra cui oli esausti, copertoni ed altro.
Sempre a Santa Margherita di Belice è tuttora in corso un altro incendio, che sta interessando la folta vegetazione attigua al vallone Dragonara. Sono in corso gli interventi di spegnimento da parte dei vigili del fuoco.
La smentita del sindaco
“Non esiste alcune discarica di amianto, né legale né tanto meno abusiva a Santa Margherita Belìce”. Lo dice il sindaco del Comune belicino, Gaspare Viola, smentendo la notizia, definita “falsa” del sequestro della discarica da parte dei carabinieri.
“Nel 2002 – ricorda il sindaco all’Ansa – sono stato estensore di una mozione che ha avuto il merito di far conoscere l’emergenza amianto nel Belìce e a Santa Margherita in particolare. Lo Stato non si è mai preoccupato di impartire disposizioni alla popolazione nè è stato mai monitorato negli anni il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e dei manufatti di amianto sui terreni”.
“La zona Fossa del leone, che ha ospitato negli anni passati una baraccopoli, è stato oggetto di un grande intervento di rimozione delle emergenze visibili intorno al 2066-2007 da parte della Protezione Civile, nonché di diversi altri interventi da parte delle amministrazioni comunali. Non si comprende cosa abbia trasformato in una bomba ecologica quest’area negli ultimi mesi”.
Il sindaco aggiunge inoltre che l’area, che non è di 100mila metri quadrati, “ogni anno è stata oggetto di incendi dolosi” e che “è sempre stata preclusa dal Comune al transito e agli ingressi”. Viola definisce infine “inaccettabile che a poche ore dalla XIX edizione del Premio letterario Tomasi di Lampedusa “si montino notizie che danneggiano l’immagine del Comune, creano procurato allarme e tentano di infangare l’immagine del Comune”.