”La partita di Costa a Palermo e’ la nostra partita, e’ la scommessa di Fli, il partito piu’ giovane, diverso, quello che fa una politica francescana e senza finanziamenti”. E’ l’endorsement di Italo Bocchino su Massimo Costa, candidato del Terzo Polo a Palermo, che per il vicepresidente di Fli ”rappresenta una scelta di rottura , come Fini lo e’ stato per Roma nel ’93”.
La candidatura di Costa nasce infatti nello studio di Gianfranco Fini, dopo un colloquio con Pier Ferdinando Casini. E oggi, al Tempio di Adriano di Roma, Costa fa il suo ‘debutto’ romano, prendendo parte alla convention ”Liberalizziamo l’Italia”. ”La candidatura a Roma nel ’93 segno’ la fine di un certo modo di fare la politica – interviene Flavia Perina – e lo stesso potra’ accadere a Palermo con Costa, dove si apre la strada ad un modo nuovo di fare politica, con volti nuovi, nuove proposte, schieramenti politici inediti. E Fli rappresenta l’avanguardia di questo modo nuovo di pensare”.
“Ho avuto il privilegio di incontrare Fini a Montecitorio – racconta il giovane candidato palermitano – e per me che ho studiato legge e faccio l’avvocato il Parlamento e’ il tempio della democrazia. Da fini ho sentito una lingua nuova, e sono qui per questo. Altrimenti non ci sarei stato”.
