PALERMO – E’ sbarcato all’Ars. E, se tutto andrà bene, “condannerà” i siciliani a 30 anni di tasse (Irpef e Irap) ai massimi livelli. Il ddl che consiste nella richiesta di accendere un nutuo da 1,776 miliardi di euro ha iniziato questo pomeriggio il suo cammino a Sala d’Ercole. E’ stato infatti, come si dice tecnicamente, “incardinato”. I deputati adesso avranno tempo fino a martedì per presentare i propri emendamenti (proposte di modifica alla legge), poi si passerà al voto degli articoli, previsto per la prossima settimana.
Una settimana, quindi, nella quale la Sicilia dirà di sì al nuovo indebitamento, contratto con la Cassa depositi e prestiti. Servirà per ripagare i debiti, quantificati appunto nella cifra-monstre di 1,776 miliardi, con le aziende sanitarie siciliane e con le imprese che lavorano o hanno lavorato per il sistema sanitario regionale.
Ma le opposizioni, oggi, sono già andate all’attacco. “Già qualche settimana fa – ha detto ad esempio il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – avevamo reso noto al nuovo assessore all’Economia che eravamo contrari a un ulteriore indebitamento della Regione. Contrarre un mutuo senza avere ancora pronto un bilancio può essere pericoloso. Stiamo usando – ha aggiunto – somme virtuali per spese certe”.
“Quando è stato acceso il primo mutuo da un miliardo, l’anno scorso, – ha detto il capogruppo della Lista Musumeci, Santi Formica – sembrava si fossero risolti i problemi. E invece, ecco che spunta la necessità di un nuovo mutuo, stavolta da 1,7 miliardi. Se ci fosse stato il Commissario dello Stato questa richiesta sarebbe stata certamente cassata per l’assenza di un bilancio e perché i mutui possono essere chiesti solo per investimenti. Questo mutuo – ha chiesto il deputato – a quali investimenti servirà?”.
E sullo sfondo, persino l’ombra di un nuovo prestito, come ha denunciato il deputato del Movimento cinque stelle Salvatore Siragusa: “Stiamo accendendo un mutuo ogni sei mesi. E già si parla di un nuovo mutuo. Per quanto tempo indebiteremo ancora i siciliani? Resteranno solo le macerie e alla fine finiremo per indebitare anche quelle”. Il mutuo, però, dovrebbe rappresentare, come ha spiegato chiaramente l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, la pre-condizione del contenzioso da aprire tra la Sicilia e Roma. Necessario per lavorare alla prossima Finanziaria. Per dare, insomma, alla Sicilia un bilancio da aprile a dicembre.
“La Sicilia – ha attaccato il vicepresidente della commissione bilancio Vincenzo Vinciullo – non è una colonia, né una provincia dell’impero, ma una Regione a Statuto speciale. Prima di approvare il disegno di legge sul mutuo, è opportuno che, con un atto di indirizzo o altro, la Regione chieda al Governo nazionale la restituzione delle somme che ci spettano e che dovranno essere utilizzate sia per mettere a norma le nostre strutture sanitarie, o costruirne di nuove, che per acquistare macchinari da utilizzare per esami specialistici. Dobbiamo rivendicare queste risorse – insiste Vinciullo – che ammontano a più di 620 milioni di euro per quanto riguarda il Fondo sanitario nazionale e 805 milioni di euro in forza all’articolo 20 della legge 67/88. Solo così potremmo riavere la dignità che ci spetta e far ripartire l’economia della nostra Regione”. Rivolgendosi alla maggioranza, poi Vinciullo ha affondato: “ Se avete i numeri per far passare questo disegno di Legge, dovete dirci cosa ne pensate del mutuo e cosa la Regione ha in mente di fare per risolvere la crisi economica che affligge l’Isola. Questo Governo non si fa rispettare neanche dalla sua stessa maggioranza, sottraendosi al confronto.Il problema principale – conclude furioso il deputato NCD – è l’esistenza di una maggioranza che si vergogna dello stesso governo che rappresenta”. Questo è solo l’antipasto. Se ne riparlerà già da martedì.
LA DIRETTA DELLA SEDUTA
17.27 Si chiude la seduta. (a breve il servizio)
17.26 Bagarre in Aula sul conteggio che ha portato al passaggio all’esame degli articoli. Secondo le opposizioni non c’era il numero utile.
17.25 Fissato per martedì alle ore 12 il termine per la presentazione degli emendamenti.
17.20 Dubbi sul mutuo vengono espressi anche dai deputati Francesco Cappello (Movimento cinque stelle), Vincenzo Vinciullo (Ncd) e Vincenzo Figuccia (Forza Italia). Quest’ultimo chiede che “venga chiarito in maniera pubblica quali deputati hanno votato il passaggio alla votazione degli articoli di questo mutuo. Devono assumersi la responsabilità di fronte ai nostri figli”.
17.06 Formica (Lista Musumeci): “Quando è stato acceso un mutuo l’anno scorso da un miliardo sembrava si fossero risolti i problemi. E invece, ecco che spunta la necessità di un nuovo mutuo, stavolta da 1,7 miliardi. Se ci fosse stato il Commissario dello Stato questa richiesta sarebbe stata certamente cassata per l’assenza di un bilancio e perché i mutui possono essere chiesti per investimenti. Questo mutuo a quali investimenti serve?”.
17.02 Siragusa (Movimento cinque stelle): “Dopo Bianchi e Agnello, anche oggi con Baccei parliamo di mutuo. Ce ne sarà uno ogni sei mesi. E già si parla di un nuovo mutuo. Per quanto tempo indebiteremo ancora i siciliani? Resteranno solo le macerie”.
16.50 Il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone: “Già qualche settimana avevamo reso noto al nuovo assessore all’Economia che eravamo contrari a un ulteriore indebitamento della Regione. Contrarre un mutuo senza avere ancora pronto un bilancio può essere pericoloso. Stiamo usando somme virtuali per spese certe. Avanziamo una pregiudiziale”.
16.41 Seduta nuovamente sospesa.
16.30 L’Aula riprende con la relazione introduttiva esposta dal presidente della Commissione bilancio Nino Dina.
16.15 L’Aula è stata inizialmente sospesa per la concomitante conferenza stampa delle opposizioni sul tema della Formazione professionale.
Il mega-mutuo da (quasi) due miliardi sbarca all’Ars. Inizia oggi la discussione sul ddl col quale la Regione si impegna a chiedere un prestito per ripianare i debiti con le imprese. Un mutuo che secondo l’assessore all’Economia Alessandro Baccei doveva rappresentare la pre-condizione alla stesura di ogni manovra finanziaria. Il testo ha avuto l’ok della commissione bilancio, con lievi aggiustamenti. Per coprire le rate la Regione si impegna al mantenimento dei livelli massimi di Irpef e Irap per i prossimi trent’anni. Una clausola di salvaguardia, inserita nel testo, però, consentirà di utilizzare anche gli eventuali risparmi ottenuti dal taglio agli sprechi dal 2017 in poi. In quel caso, potrebbero scendere le aliquote. Oggi il testo dovrebbe essere incardinato per dare il via alla discussione generale. Poi si passerà alla votazione degli articoli, probabilmente, la settimana prossima, dopo aver fissato il termine per la presentazione degli emendamenti. A quel punto, il tempo stringerà. Il presidente Ardizzone, il governatore Crocetta insieme al deputato di opposizione Falcone la prossima settimana dovranno partecipare all’elezione del presidente della Repubblica. Per quel giorno, il mutuo dovrebbe essere già legge.