Esprimo grande ammirazione, sconfinantte con l’invidia, per l’aplomb istituzionale di quest’uomo. Sarà la “grazia” del ruolo, o forse gli studi giovanili, ma mostra di ben conoscere e distinguere i reati dai peccati, la necessità dall’opportunità. Intravedo un grande futuro per lui, all’altezza della classe dirigente che lo ha preceduto e che - evidentemente - lo ha voluto a capi del parlamento siciliano. De hoc satis.
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