PALERMO – I giorni di festa si trasformavano in ore di inferno per una bambina di sei anni. L’orco si celava dietro la figura dello zio che incontrava a casa dei nonni insieme ai genitori, ignari di quello che succedeva tra le mura domestiche. Con tanto coraggio ed oggi adolescente, la vittima ha raccontato tutto al “Telefono azzurro”. Si è rivolta agli operatori per lanciare l’allarme e ripercorrere, nonostante il dolore nel cuore e nella mente, quei drammatici momenti ormai scolpiti tra i suoi ricordi.
I poliziotti della sezione Reati sessuali ed in danno di minori della squadra mobile di Palermo hanno fatto scattare le manette per un uomo di 49 anni, accusato di avere abusato anche di un’altra nipote. Il provvedimento della custodia cautelare in carcere è stato disposto dal Gip Guglielmo Nicastro su richiesta del pm Carlo Lenzi, che ha coordinato le indagini avviate subito dopo la segnalazione della piccola.
Una storia squallida, di silenzi e di fiducia tradita, quella raccontata dalla vittima, ritenuta credibile ed affidabile dalla equipe di assistenti sociali e psicologi che ha assistito al suo racconto, nel quale non avrebbe trascurato alcun dettaglio. Il rapporto tra zio e nipote si sarebbe quindi snodato tra pressioni psicologiche e violenza fisica: l’uomo avrebbe anche minacciato la piccola, sulla quale gli abusi erano iniziati nel 2004, dicendole che se avesse raccontato quello che succedeva a qualcuno, avrebbe inveito anche contro la madre.
Invece sono stati proprio i suoi racconti a fare emergere lo stesso tipo di comportamento dell’uomo con la cuginetta, che nel corso delle indagini ha confermato agli investigatori le violenze. Quest’ultima era poi riuscita ad evitare di incontrare lo zio e a sottrarsi agli abusi.