PALERMO – I giudici della Corte d’Appello di Palermo hanno assolto Giuseppe Pepe, 62 anni, farmacista accusato di truffa al servizio sanitario nazionale: era stato arrestato e aveva trascorso 17 giorni di carcere e 65 ai domiciliari. I giudici hanno disposto pure un indennizzo di 100 mila euro che dovrà essere versato dal ministero dell’Economia e delle Finanze “a titolo di riparazione per l’ingiusta detenzione sofferta”.
Il processo penale si era concluso nel dicembre 2019 con la condanna in primo grado di Pietro Li Sacchi, funzionario dell’Ufficio H dell’Asp, e Giuseppe Villano. Tutto iniziò dopo la denuncia dell’allora commissario straordinario dell’Asp, Antonio Candela (condannato in primo grado nel 2021 a 6 anni e 8 mesi nell’ambito dell’inchiesta “Sorella sanità”), che aveva denunciato una truffa sull’acquisto, a carico del sistema pubblico, di pannolini o prodotti alimentari per celiachi.
La sentenza di proscioglimento di dicembre 2019 è diventata irrevocabile a ottobre del 2020 e sulla scorta di ciò l’avvocato di Pepe si è rivolto ai giudici per chiedere e ottenere l’indennizzo per ingiusta detenzione. “Il dottore – aveva sottolineato il suo legale – ha patito devastanti ed irreversibili danni sul piano personale e familiare e di ingenti danni professionali ed economici”.