CATANIA – Dispiace che un collega, giornalista professionista, con un decennio di esperienza di informazione istituzionale, nove anni dei quali trascorsi nello stesso ente, che ha ottenuto visibilità e apprezzamento, grazie all’attività svolta con professionalità e dedizione, venga messo alla porta senza alcun rilievo professionale, ma – forse – per logiche politiche, da parte dello stesso sindaco che lo aveva in precedenza confermato.
Dispiace, soprattutto, che un altro sindaco venga colpito, nell’estate dell’allarme ebola, dal virus subdolo e dilagante del “ crocettismo” e, da primo cittadino, si trasformi, ipso facto, in informatore e comunicatore di se stesso. Ci dispiace che il sindaco di Aci Castello, Filippo Drago, rischi di incorrere nel reato di esercizio abusivo della professione. Nel frattempo, di sicuro, ha dato un’immagine autoreferenziale di sé. Errore che, con un addetto stampa istituzionale e qualificato, non avrebbe commesso. Ci dispiace.