ACI CASTELLO – Nessuna sorpresa dal consiglio comunale castellese. Il voto dell’assise boccia (14 voti contrari contro 3 favorevoli) la proposta di delibera per il distacco dalla città metropolitana, cavallo di battaglia dei consiglieri Maugeri e Scuderi (assente per motivi di salute). In seguito alla soppressione delle province e l’approvazione della legge regionale numero 8 del 24 marzo 2014, infatti, il comune castellese è compreso (d’ufficio) all’interno del territorio della “città metropolitana di Catania”. Si allontana così la possibilità di entrare nei liberi consorzi sull’esempio di Acireale e Aci Catena.
Una votazione che arriva dopo una seduta fiume di quattro ore scandita da numerosissimi interventi e qualche polemica. In primo luogo quella relativa alla possibilità di sottoporre la decisione alla cittadinanza attraverso un referendum (di tipo comunque consultivo). “Nella proposta di delibera non si faceva nessun riferimento a questa possibilità”, hanno ricordato vari consiglieri per evitare che la bocciatura della proposta venisse interpretata come un tentativo di imbavagliare la cittadinanza. Durante le quattro ore di dibattito, il consigliere Maugeri è intervenuto in più occasioni per argomentare la proposta di fuoriuscita dall’area metropolitana: la genericità della norma regionale, che non assegna prerogative specifiche agli enti di secondo livello, e l’assenza di un dibattito con i sindaci dei liberi consorzi.
Questa seconda motivazione è anche alla base della proposta, avanzata stamane da Maugeri, di “rinviare la votazione sulla delibera” prevista per la seduta straordinaria di oggi. L’assise si è pronunciata negativamente sulla richiesta del consigliere. Gli unici tre voti a favore sono stati espressi dai tre consiglieri che hanno votato positivamente anche alla proposta di delibera: Maugeri (Aci Castello Futura), Antonio Bonaccorso (Cinque Stelle), Francesco La Rosa (Insieme per Aci Castello).
Solo su un punto il consiglio sembra convergere: la legge regionale è “monca”. A tal proposito, buona parte dei consiglieri di maggioranza e di opposizione (Pd e Csa) intendono seguire la strada tracciata dal sindaco Drago e dal primo cittadino catanese Bianco: far sì che la regione recepisca in toto la legge Delrio, che definisce governance e competenze delle città metropolitane. A occhio e croce, gli enti di secondo livello dovrebbero acquisire le competenze proprie delle vecchie province senza abolire i comuni. Visto l’esito del voto odierno, il passaggio successivo del consiglio dovrebbe essere quello di spingere l’esecutivo regionale verso questa direzione.