Il femminicidio e il processo: Ada aggredita già mesi prima - Live Sicilia

Il femminicidio e il processo: Ada aggredita già mesi prima

L’assassinio della quarantaseienne a Bronte.
IL RACCONTO
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CATANIA. Nei primi mesi del 2021 Filippo Asero, il marito assassino di Ada Rotini – la quarantaseienne originaria di Noto uccisa barbaramente a Bronte, dall’uomo con cui era in corso la separazione, l’8 settembre 2021 – l’aveva già minacciata e aggredita in circostanze simili a quelle del delitto. Aveva già approfittato, in pratica, del fatto che la donna era stata costretta ad andare a casa per ritirare degli effetti personali. Proprio come poi fece quel maledetto giorno di settembre, quando la pugnalò a morte prima di tentare di togliersi la vita.

Sono sconcertanti le rivelazioni emerse stamattina in aula al processo a carico di Asero, contenute nei rapporti, nelle “sommarie informazioni testimoniali” acquisite dalla Corte d’assise, presieduta da Sebastiano Mignemi. A raccoglierle erano stati i carabinieri di una stazione della provincia di Catania e una del Siracusano. In pratica era stata aperta d’ufficio un’inchiesta per maltrattamenti, per i comportamenti di Asero che avevano indotto la povera Ada a chiedere di essere trasferita dalla casa protetta per le vittime di violenze, dove si trovava, in un’altra struttura.

Oggi in aula sono stati acquisiti i verbali dei militari e poi sono stati sentiti i due sottufficiali comandanti delle stazioni, che puntualmente avevano fatto il proprio dovere, ovvero raccogliere le dichiarazioni della donna e trasmettere tutto all’autorità giudiziaria. Udienza dopo udienza, insomma, l’uccisione di Ada sembra sempre più la cronaca di una morte annunciata. La paura della donna per le aggressioni del marito, si ricorda, era stata segnalata più volte alle autorità. Aveva segnalato di aver subito botte, minacce, insulti e un tentativo di spingerle la testa sott’acqua. La famiglia di Ada, parte civile al processo, è assistita dall’avvocato Giuseppe Cultrera.

Oggi in aula ha deposto anche una psicologa del centro antiviolenza Telefono Rosa di Bronte, centro che è presente come parte civile. Il collegio delle parti civili, tra cui figura anche il Comune di Bronte, è composto anche dagli avvocati Samantha Lazzaro, Grazia Maisano, Laura Farkas, Valeria Sicurella e Antonella Cordaro. La Corte ha poi rinviato tutto al prossimo 15 maggio. Alla prossima udienza è in programma l’esame dell’imputato. In una delle scorse udienze i giudici avevano detto no alla richiesta del difensore di Asero, l’avvocato Gaetano Schilirò, di sottoporre l’imputato a perizia psichiatrica.


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