21 Ottobre 2019, 21:00
2 min di lettura
PALERMO – Agricoltura, turismo e ambiente. Sono questi i settore che per Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio e programmazione all’Ars ed esponente di spicco di Forza Italia vanno incentivati “per innestare sviluppo in altri settori e – spiega Savona – per creare una rete circolare virtuosa che produce trasversalmente ricchezza”.
In questi giorni Savona sta lavorando con un’equipe d’esperti,al tavolo tecnico per il rilancio dell’Isola, attraverso un “piano di interventi straordinari che possano avere ricadute e benefici per il futuro dei siciliani. Siamo in una fase delicata e critica che – commenta il deputato di Forza Italia – può essere superata per dare slancio e vitalità alla nostra regione che non può essere abbandonata al proprio destino”.
La ricetta però non si ferma ai settori ma indica anche gli strumenti: la finanza agevolata (credito d’imposta), la sburocratizzazione delle procedure autorizzative soprattutto in alcuni settori commerciali e merceologici, la riorganizzazione dei servizi e degli uffici per evitare “inutili doppioni o pastoie nell’iter che appesantiscono i processi e i progetti e i finanziamenti produttivi” e investimenti pubblici tramite fondi europei, nazionali e regionali che siano indirizzati a una vera perequazione infrastrutturale e fiscale che va: dall’asse viario,ferroviario e del trasporto delle merci. Proprio in quest’ultimo caso nella sua nota Savona segnala che il peso sui costi delle merci siciliane dell’assenza di infrastrutture sarebbe almeno del 20 per cento in più, a causa dell’insularità e della mancanza di collegamenti moderni.
Per il forzista “bisogna rivedere la soglia del 34% degli investimenti di perequazione infrastrutturale per il Sud che calcola solo la percentuale della popolazione residente nel mezzogiorno, senza guardare il reale divario economico che ha come base il Pil di ciascuna regione”. Inoltre bisogna eliminare “l’assurda vicenda del prelievo forzoso nei confronti delle province siciliane (277 milioni di euro annui) che ha sgretolato e depauperato servizi essenziali, come strade provinciali e scuole superiori, e che hanno determinato una crisi di liquidità senza precedenti per gli enti intermedi. Per questo, prima di ogni cosa – prosegue Savona -, per far ripartire la Sicilia, è necessario che siano riviste quelle scelte del governo nazionale che non agevolano lo sviluppo omogeneo del Paese”
“Oggi – spiega poi Riccardo Savona – la coesione sociale ed economica passa inevitabilmente dal rilancio del tessuto economico, produttivo e commerciale delle imprese siciliane che vanno sostenute con interventi mirati. Un punto imprescindibile per creare economia sana è attivare i patti di filiera con processi di incentivazione all’industria manifatturiera con agevolazioni alle imprese sane presenti sul territorio. Per tutto ciò – conclude il forzista – ,turismo e beni culturali,ambiente e green economy sono un unicum che,se utilizzato secondo una schema circolare,orizzontale e di piena sussidiarietà,crea vera economia circolare e può’ finalmente trasformare la Sicilia e i siciliani da periferia a centro vitale,commerciale ed economico al centro del Mediterraneo”.
Pubblicato il
21 Ottobre 2019, 21:00