AGRIGENTO – Sette punti di vantaggio sul quintultimo posto, con tre squadre che attualmente sono interposte tra l’attuale posizione in classifica e quella che varrebbe un poco comodo viaggio ai playout, sembrano essere una discreta dote per l’Akragas, quando mancano cinque giornate al termine del primo calendario di Lega Pro della propria storia. I ragazzi di mister Rigoli sembrano aver perso il ritmo intrapreso subito dopo l’avvicendamento tra Legrottaglie e il tecnico nativo di Raccuja, con sette vittorie in altrettante apparizioni dopo il cambio in panchina, alle quali hanno fatto seguito due sole vittorie nelle successive cinque gare. In ogni caso, essere usciti dalla zona rossa della classifica è già stato un traguardo tagliato con successo da Rigoli e dalla sua Akragas, che ora punta a fare il meglio possibile negli ultimi 450 minuti di campionato.
Calcolatrici alla mano, i biancazzurri saranno al sicuro se riusciranno a portare a casa otto punti per essere quantomeno a pari punti con le due formazioni, Catania e Monopoli, che attualmente occupano in condominio il quintultimo posto. Ma oltre a conquistare i punti necessari per evitare i playout, l’Akragas potrebbe anche vestire i panni nella lotta per la promozione in serie B, o comunque per conquistare uno dei due posti destinati al girone C per andare ai playoff. A partire dalla sfida di sabato sera, quando Di Piazza e compagni saranno di scena al “Via del Mare” per affrontare il Lecce: i salentini proveranno a ripartire dopo il ko dello scorso weekend contro il Matera, e cercheranno i tre punti contro il Gigante, per cui tiferanno nove giorni dopo, nel match del Monday Night tra i biancazzurri e il Foggia, attuale terza forza del campionato. Poi ci saranno il derby dell’Esseneto con il Messina e la sfida sul campo del pericolante Melfi, prima della “passerella finale” contro il Benevento: la Strega è attualmente in testa con quattro punti di vantaggio sui salentini di Braglia.
Cinque gare in cui si cercheranno dunque i punti necessari per assicurarsi la salvezza, fermo restando che la posizione di classifica è tranquilla, almeno all’apparenza. Ma anche un finale di stagione in cui l’Akragas potrebbe condizionare, in un senso oppure nell’altro, la lotta per approdare tra i cadetti. Con la solita mentalità di squadra che non ha più nulla da perdere, ma che vuole comunque rendere dura la vita all’avversario di giornata, indipendentemente dal suo blasone e dagli obiettivi da raggiungere.