20 Febbraio 2013, 14:54
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CATANIA – “Ogni volta, a Catania, faccio il pieno di affetto! Non vedo l’ora di tornare”. Countdown, ormai, per Giovanni Allevi e il suo Sunrise Tour 2013. Il pianista marchigiano sarà al Metropolitan il 5 marzo per la sua unica tappa siciliana. L’evento è un’occasione per assaporare uno degli artisti contemporanei più amati dal pubblico mondiale nel poliedrico ruolo di compositore, pianista e direttore d’orchestra. Il nuovo progetto sinfonico si compone, infatti, di due sezioni: in “La danza della Strega – Concerto per violino ed orchestra in fa minore” Allevi indosserà i panni di compositore e direttore d’orchestra, in “Fantasia concertante per pianoforte e orchestra” di musicista, compositore e direttore.
Quali le caratteristiche essenziali dell’esibizione?
“Intanto gli strumenti musicali, veri e propri protagonisti. Il violino, che per me rappresenta il viaggio attraverso le passioni umane, ed il pianoforte, l’elevazione verso l’infinito. Voglio pensare che Sunrise rappresenti l’alba di un nuovo giorno. Ora siamo avvolti nell’incertezza, ma non dobbiamo smettere di sognare un mondo più bello. Vorrei che queste note possano donare a tutti un pò di speranza e possano infondere il coraggio di intraprendere nuove strade. La musica, la mia Strega Capricciosa, è riapparsa col suono struggente del violino e del pianoforte e orchestra. La musica della mia rinascita. Dopo un lungo e difficile periodo, le note, la gioia e l’entusiasmo sono tornati ad investirmi come una cascata. Ora voglio solo che queste note siano vicine al cuore della gente, che siano di incoraggiamento a superare i momenti di buio, per ritrovare quella luce che è dentro ognuno di noi”.
Nel 2008 hai diretto il concerto di Natale nell’aula del Senato della Repubblica. Qual è la tua opinione in merito alla politica italiana, specie alla vigilia delle elezioni?
“Sarebbe bello poter vedere volti nuovi, giovani preparati, sognatori…ma, se ho capito bene, la legge elettorale non permette questa utopia”.
In Sicilia Franco Battiato è il nuovo assessore alla Cultura: se proponessero anche a te un ruolo del genere, accetteresti?
“Non credo sia ancora giunto per me il tempo di ricoprire incarichi istituzionali. Tra l’altro sono completamente terrorizzato dalla burocrazia”.
Nel 2005 vieni invitato a tenere un seminario su “La musica dei nostri giorni” all’università di Stoccarda. È cambiato il ruolo dell’artista negli ultimi anni in Italia?
“Direi di sì. L’artista assume un ruolo sempre più importante perché attraverso la propria opera offre agli altri un’interpretazione profonda del proprio tempo”.
Dall’onorificenza di “Bösendorfer Artist” a Vienna al “Recanati Forever per la musica”, dal Premio Carosone a quello Elsa Morante Ragazzi. Negli anni hai ricevuto tanti prestigiosi riconoscimenti. Ce n’è uno a cui ti senti particolarmente legato?
“Sono tutti premi di cui vado fiero anche se quello a cui mi sento più legato rimane l’affetto del pubblico. È il riconoscimento più prezioso e inestimabile”.
Catania vanta artisti come Franco Battiato, Carmen Consoli, Mario Biondi. Ascolti la loro musica?
“Certamente! Ho acquistato, ad esempio, l’ultimo album di Battiato, a cui voglio tanto bene, e che mi ha soffiato il primo posto in classifica! Ma per il professore, va bene!”
Hai avuto modo di collaborare con molti cantanti italiani. Fra questi, Jovanotti e Ligabue. Tra i compositori catanesi c’è qualcuno con cui ti piacerebbe confrontarti?
“Seguo con interesse il compositore Matteo Musumeci. Ha un bellissimo senso melodico e discorsivo. Lo considero un grande”.
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20 Febbraio 2013, 14:54