CATANIA – Ha trascorso la sua seconda notte in cella Andrea Nizza, il super latitante della cosca Santapaola catturato dopo due anni di indagini del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Catania con il coordinamento del Procuratore Carmelo Zuccaro e dei pm Agata Santonocito e Rocco Liguori. La sua permanenza al carcere di Bicocca dovrebbe essere temporanea: dopo l’interrogatorio che si terrà domani mattina davanti al Gip dovrebbe essere trasferito in un’altra struttura penitenziaria fuori dall’Italia. Dalla Dna, su sollecitazione della Dda di Catania, dovrebbe partire la richiesta al Ministro della Giustizia per la detenzione al regime del 41 bis. Il carcere duro è riservato agli esponenti delle associazioni criminali più pericolosi e serve a filtrare contatti con l’esterno. Anche se purtroppo, come dimostrano molte indagini i detenuti riescono qualche volta a superare il rigido sistema di sicurezza e portare direttive alla cosca di riferimento.
Andrea Nizza domani mattina, dunque, sarà ascoltato dal Gip, davanti al suo difensore. Su di lui pende un ordine di carcerazione partito a dicembre del 2014 dopo la condanna in primo grado, confermata e aumentata in appello a 8 anni, del processo (rito abbreviato) Fiori Bianchi. Ma non solo le uniche condanne: 30 anni per l’omicidio di Lorenzo Saitta (omonimo del boss detto “Scheletro), 20 anni per il traffico di droga con gli albanesi, 17 anni per mafia, estorsione e armi. Vedremo se risponderà alle domande del Gip o deciderà di “avvalersi della facoltà di non rispondere”.
Intanto oggi il Gip Santino Mirabella ha convalidato l’arresto di Mario Finamore e Amalia Agata Arena, rispettivamente di 30 a e 26 anni, con l’accusa di favoreggiamento con l’aggravante di aver favorito la famiglia Santapaola Ercolano, di cui Nizza è affiliato. Il Giudice ha accolto la richiesta della pm Tiziana Laudani ed emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due indagati, difesi dall’avvocato Salvo Pace, hanno ammesso di aver aiutato il latitante e di aver preso in affitto la villetta attraverso un annuncio su un sito internet. Finamore, precisamente, da detto al Giudice Mirabella che “non è riuscito a negare un favore chiesto da un amico di infanzia”. La donna è rinchiusa nel carcere di Piazza Lanza, mentre il marito è a Bicocca. E’ la prima indagine per la coppia di Librino. I due infatti sono incensurati. Un elemento che il difensore evidenzierà nell’appello al Tribunale del Riesame.