PALERMO – Traffico, auto in coda, lavori a rilento e una sciagurata coincidenza con la Ztl. I cantieri dell’anello ferroviario rischiano di essere la vera spina nel fianco del Comune a partire dal prossimo settembre: da giorno 5 prenderanno infatti il via le trincee che rivoluzioneranno la viabilità nella via Crispi che, da quando è stata chiusa via Maqueda, è diventata un’arteria sempre più cruciale.
Per questo il sindaco Leoluca Orlando sta tentando in tutti i modi di correre ai ripari, anche perché l’avvio della Ztl da ottobre renderà la “via del mare” una delle valvole di sfogo per chi non potrà accedere al centro. Il primo settembre in Prefettura, a casa di Antonella De Miro, si recheranno il Professore il vice Emilio Arcuri e il professor Saverio Ruperto, che sta gestendo per il momento il colosso Tecnis travolto dai guai giudiziari.
L’obiettivo è quello, d’intesa con Rfi, di convincere la Tecnis a rivedere il crono-programma incrementando al tempo stesso la produzione. Da lunedì 5, infatti, tra via Rosario Gerbasi e via Principe di Belmonte, nella carreggiata in direzione di piazza XIII Vittime, il transito sarà consentito sino a via Benedetto Gravina con obbligo di svolta a destra. Il tratto successivo, sino alla via Principe di Belmonte, sarà interdetto alla circolazione veicolare e pedonale; via Michele Miraglia, col tratto finale di via Amari, carreggiata lato mare, diventerà a doppio senso di marcia. Insomma, ce n’è abbastanza per mandare gli automobilisti su tutte le furie, specie quando inizierà la scuola.
Il Comune quindi vorrebbe stravolgere il crono-programma previsto dal contratto e allungare i tempi di un anno pur di completare l’opera almeno in via Amari e in viale Lazio, visto che il contratto con Tecnis non può essere rescisso. Palazzo delle Aquile finora ha evitato di consegnare simultaneamente tutte le aree di cantiere, evitando la paralisi di mezza città ma al tempo stesso assumendosi un rischio enorme visto che il contratto prevede altro. L’idea è quello di spezzettare i lavori con la consegna graduale delle aree solo nel momento in cui l’azienda sia in grado di eseguire le opere, evitando di ripetere quanto sta accadendo in viale Campania o al Politeama, e al tempo stesso incrementare i lavori accelerandoli e dando un po’ di speranza a residenti e commercianti. Bisognerà capire adesso se Tecnis accetterà, visto che il tutto dovrebbe avvenire senza alcun aumento dei costi.