Appalto revocato all'Asp | Il Tar dà ragione a Candela - Live Sicilia

Appalto revocato all’Asp | Il Tar dà ragione a Candela

Il direttore generale dell'Asp di Palermo, Antonio Candela

La gara per le manutenzioni degli impianti tecnologici poteva essere annullata. L'azienda sanitaria, scrivono i giudici amministrativi, ha scelto “una soluzione economicamente più vantaggiosa".

PALERMO – Alla fine ha avuto ragione il manager dell’Asp 6 Antonio Candela. La gara per le manutenzioni degli impianti tecnologici poteva essere annullata. Lo ha stabilito il Tar con una sentenza che non è stata appellata e che, dunque, è ormai definitiva.

Era stata la Cofely Italia, aggiudicataria provvisoria per 15 milioni e 400 mila euro (la base d’asta era di 18 milioni e mezzo), a fare ricorso per annullare la decisione con cui l’Azienda sanitaria aveva revocato in autotutela la gara. Il Cga, accogliendo la richiesta di sospensiva avanzata dall’impresa, aveva chiesto al Tribunale amministrativo regionale di trattare nel merito la questione.

La Cofely riteneva che l’aggiudicazione provvisoria fosse nel frattempo divenuta definitiva. Di parere opposto il collegio presieduto da Caterina Criscenti, secondo cui, “l’insieme di tutti gli atti posti in essere dall’Asp denotano l’univoco intendimento di porre nel nulla, per una diversa e legittima valutazione dell’interesse pubblico a conseguire consistenti risparmi di spesa, la prima gara”. Ed ancora: “Era chiara la volontà di non definire la gara, bensì di ottenere un nuovo capitolato per il servizio integrato di gestione energetica, sicché nella sostanza si stava chiarimenti orientando “verso una soluzione economicamente più vantaggiosa, in quanto fonte di risparmi di spesa anche a medio e lungo termine”. Il riferimento è al fatto che con la nuova indizione della gara è stato individuato un risparmio immediato di tre milioni di euro, che sale a 21 milioni per tutta la durata dell’appalto.

L’appalto per le manutenzioni che è ancora in fare si aggiudicazione – se ne sta occupando l’Urega, l’ufficio regionale per l’espletamento delle gare – è uno dei quattro stoppati dal manager con un risparmio di decine di milioni di euro. A cominciare da quello per i pannoloni che è costato il processo all’ex manager Salvatore Cirignotta, accusato di turbativa d’asta.

 


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