CATANIA. “Il presidente della Regione Crocetta rinnovi al più presto possibile i vertici dell’amministrazione provinciale di Catania. La “vacatio” dirigenziale, dovuta al passaggio ad altro ente del commissario e del ragioniere generale, se prolungata ulteriormente rischia di creare in seno alla provincia regionale una situazione surreale e di grave danno per il funzionamento dell’ente e per le attività svolte”. È l’appello preoccupato che le segreterie provinciali della Cisl e della Cisl Funzione Pubblica fanno al governo regionale davanti a un’azione di smantellamento dei vertici dirigenziali dell’amministrazione provinciale che paralizza, nei fatti, non solo l’attività interna dell’ente ma anche tutto ciò che all’esterno a essa è collegato. La mancanza del ragioniere capo, in particolare, mette a rischio tutti i mandati di pagamento che l’ente emana tanto nei confronti del personale quanto per fornitori, prestatori di servizi e altri enti. La Provincia infatti contribuisce all’attività dei teatri Bellini e Stabile, destina risorse agli istituti scolastici superiori per la manutenzione e il riscaldamento; assegna fondi per l’assistenza agli alunni portatori di handicap; concede contributi agli artigiani per sostenerli specie ora nella fase di crisi attraversata.
Con la Polizia provinciale, l’ente Provincia controlla centinaia di chilometri di strade, persegue i reati ambientali e collabora con gli altri corpi di polizia per il controllo del territorio. La mancata programmazione di tale attività, specialmente da quando l’Etna è stata dichiarata bene dell’Unesco e attira sempre più turisti e studiosi, rischia di penalizzare ulteriormente settori del terziario che contribuiscono notevolmente all’economia provinciale. Quelle appena esposte sono solo una parte delle funzioni molto più articolate che la Provincia regionale di Catania svolge. “Ecco perché – dicono Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl catanese e Armando Coco, segretario generale della Cisl Funzione pubblica etnea – chiediamo al presidente Crocetta di intervenire subito per nominare i vertici alla guida dell’ente. E, inoltre, attraverso l’assessorato agli Enti locali e in concerto con le organizzazioni sindacali, definisca criteri e modalità per regolare eventuali mobilità verso altri enti del personale dirigente, in modo da salvaguardare la dotazione professionale del futuro organismo sovra comunale che dovrà essere costituito”.
“A tale proposito – continuano i due dirigenti sindacali della Cisl – siamo convinti che per governare processi di riorganizzazione così complessi, come il superamento delle Province regionali siciliane, occorrono tavoli di confronto seri con obiettivi precisi per garantire più qualità dei servizi, investire meglio nelle competenze, avere più percorsi di stabilizzazione per i precari, razionalizzare e rendere trasparente la spesa per i servizi affidati alle società partecipate”.
“A Catania – concludono Rotolo e Coco – nell’ente provinciale ci sono tante professionalità interne inespresse, tantissime figure professionali impegnate ad esempio nella salvaguardia del territorio e dell’ambiente, o nella progettazione, alle quali vanno date direttive precise, in attesa che la Regione emani norme chiare e definitive per arrivare alla formazione dei nuovi organismi istituzionali, tutelando così professionalità ed esperienze acquisite nei vari settori della pubblica amministrazione e del territorio. E ricordando, infine, che nella storia delle Province d’Italia, la Provincia regionale di Catania si è sempre contraddistinta positivamente per le attività istituzionali svolte nel territorio”.
