Aquila, ecco Requena: "Qui per la A2 | Amo lottare, gioco per la squadra" - Live Sicilia

Aquila, ecco Requena: “Qui per la A2 | Amo lottare, gioco per la squadra”

Il giocatore italo-argentino, giunto per la prima volta in Sicilia al dodicesimo anno in Italia, in esclusiva per LiveSicilia Sport parla delle sue doti e delle sue aspettative in vista dell'annata in biancorosso. Ed essendo figlio di judoka, il nuovo acquisto promette lotta e sacrificio.

basket - l'intervista
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PALERMO – Coraggio, forza d’animo e voglia di trascinare l’Aquila Palermo più lontano possibile. Iniziando dalla scalata verso la serie A2. Questo è quello che traspare dalle parole e dalla voce di Federico Requena, uno dei volti nuovi a disposizione di coach Gianluca Tucci per una nuova stagione da vivere con maggiore consapevolezza e anche con un po’ di pressione in più, dopo che i biancorossi, da matricole, hanno sfiorato l’aggancio al campionato cadetto. Il giocatore argentino, alla dodicesima stagione tra le fila di una squadra italiana, ai microfoni di LiveSicilia Sport manifesta grande fiducia, sia per il suo adattamento alla città di Palermo e agli schemi del suo nuovo coach, che per l’andamento della prossima stagione per la sua nuova squadra.

Che giocatore è Federico Requena?
“E’ sempre difficile rispondere a queste domande. Mi piace lottare, mi piace giocare per la squadra. Preferisco fare un passaggio più, piuttosto che tirare, perchè credo che sia questo l’unico modo per far andare avanti una squadra, ovvero giocare tutti insieme. Quando c’è un compagno in condizioni migliori per tirare, si passa la palla. E poi si lotta in difesa”.

Due promozioni dalla B alla A2 negli ultimi tre anni: possiamo definirti il talismano della squadra.
“Intanto ti ringrazio. Forse si potrebbe dire davvero così. Ho giocato con Ricky (Antonelli, ndr), una di queste promozioni le ho raggiunte con lui, quindi speriamo di portare entrambi fortuna alla squadra”.

A proposito di Antonelli, come vi trovate in campo insieme?
“Lui gioca molto più interno di me, anche se posso giocare anche più vicino a canestro. Con lui si gioca bene, è un altro a cui piace lottare per la squadra, prendere rimbalzi, difendere. Mi piace giocare assieme a lui, mi sono trovato bene a Scafati e sono contento di ritrovarlo anche qui”.

Hai già ricevuto qualche informazione sulla piazza di Palermo?
“Ne ho parlato proprio con Antonelli, è stato qui l’anno scorso e nessuno meglio di lui poteva parlarmene. Si è trovato molto bene. Quando abbiamo parlato non aveva ancora deciso se restare, ma me ne ha parlato davvero benissimo, e poi questa società ha intenzioni serie e vuole fare bene. In un contesto come quello attuale del basket, non è una cosa così scontata, quindi ero ancora più felice di venire qui. Questo è il mio dodicesimo anno in Italia, ma non sono mai stato in Sicilia se non da avversario. Sicuramente è un posto che dovevo ancora conoscere, e se avrò del tempo libero voglio conoscerlo bene. Non c’è una persona che conosco, e che mi abbia parlato male della Sicilia, quindi sicuramente vorrei vedere tutti i paesaggi e tutto ciò che è di caratteristico in questa terra”.

Curiosità nel conoscere gli schemi e i metodi di coach Tucci?
“Non lo conosco ancora, ma anche di lui mi hanno parlato benissimo. So che ha allenato anche in serie A, sono molto curioso di conoscerlo e voglio mettermi a disposizione del coach per far fare bene alla squadra”.

Al di là del basket, l’Argentina è soprattutto la patria del calcio: hai una squadra del cuore in particolare?
“Sono un argentino atipico in questo senso, non sono un grande appassionato di calcio. Guardo giocare la Nazionale, assisto alle partite importanti ma non sono un vero patito. Tifo per l’Independiente per questioni di famiglia, ma non sto molo a guardare le partite”.

Hai altre passioni oltre al basket?
“Mi piace assistere a sport di contatto, come il pugilato e altri sport in cui si fa a botte (ride, ndr). Mio padre è stato un campione di judo in Argentina, quindi sono cresciuto con questa passione e anche adesso, quando passano degli incontri in TV, mi fermo a guardare anche se non conosco chi sta lottando. E penso che non lo farei mai”.

Che messaggio mandi ai tifosi dell’Aquila?
“Più che parlare a nome della squadra, che non ho ancora conosciuto bene, posso dire che la società sta facendo il massimo per costruire un bel gruppo, e posso solo promettere che darò il 100% per portare il basket di Palermo al punto più alto. Abbiamo tante partite da giocare in campionato, ma non mancherà mai la voglia di lottare e di dare spettacolo per la gente. E poi sarebbe bellissimo conquistare la terza promozione in A2, sono sicuro che tutti i ragazzi lo vogliano quanto me. Deve essere un obiettivo collettivo”.


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