PALERMO – Li hanno arrestati subito dopo la lettura del verdetto. A cominciare da Pietro Tagliavia, l’imputato che nell’aula bunker del carcere Ucciardone ha assistito a piede libero alla lettura del verdetto che gli ha inflitto 14 anni di carcere.
Stessa sorte è toccata a Giuseppe Ficarra e Antonino Marino (10 anni ciascuno) e a Giuseppe Lo Porto (8 anni, fratello del cooperante palermitano Giovanni, sequestrato in Pakistan da una banda vicina ad Al Qaeda nel gennaio 2012 e ucciso tre anni dopo). In libertà sono rimasti una manciata di giorni per decorrenza dei termini di custodia cautelare, in attesa che il giudice emettesse la sentenza. Tagliavia è considerato il capo della famiglia mafiosa di corso dei Mille e gli altri tre arrestati, suoi fidati collaboratori.