PALERMO – Arresti domiciliari per un gioielliere, obbligo di dimora per un commercialista. Sono due dei protagonisti di una brutta storia avvenuta fra Villabate e Misilmeri. Il primo, accusato di estorsione, si chiama Cosimo D’Amico, ha 47 anni, ed è titolare di un negozio di preziosi a Villabate. Il secondo, indagato per favoreggiamento, è Emanuele Monachello, 51 anni, anche lui di Villabate. A differenza di quanto sostenuto dagli investigatori, il presidente dei commercialisti di Palermo, Fabrizio Escheri, ha precisato che Monachello non è iscritto all’ordine.
A denunciarli è stata una coppia di coniugi di Misilmeri che, qualche mese fa, aveva già messo nei guai Cinzia Landolina, 37 anni, e Dario Giglio, 21 anni, arrestati mentre incassavano 400 euro dalla coppia.
Tutto inizia il 19 aprile scorso quando marito e moglie chiamano il 112. I carabinieri arrivano nella loro abitazione e li trovano sotto choc. Hanno comprato, tra il 2013 e il 2014, da D’Amico oggetti in oro per cinque mila euro, di cui la metà pagata subito. Si sono messi d’accordo per saldare il conto a rate. Ed invece D’Amico avrebbe avvicinato il marito in strada pretendendo subito i soldi, senza neppure considerare la cifra già sborsata. Le sue parole sarebbero state inequivocabili: “Mi devi dare i soldi… 5.250 euro…”.
Ad accompagnare il gioielliere c’era Cinzia Landolina che, una volta entrati casa, millantando amicizie negli ambienti mafiosi, avrebbe tagliato corto: “Vi concedo solo due giorni di tempo e non vi presentate con i soliti 40 euro”. Alla fine di euro sarebbero riusciti a farsene dare 400 euro. A garanzia dei successivi pagamenti avevano preso l’atto di proprietà di un terreno agricolo.
Quando i coniugi hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri, D’Amico non è rimasto con le mani in mano e avrebbe chiesto l’intervento del commercialista Monachello per fare ritrattare le dichiarazioni rese ai carabinieri dalla coppia. Intervento che gli investigatori hanno accertato con pedinamenti e intercettazioni. Da qui l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese.