PALERMO – L’Irap non più a carico delle spese di funzionamento dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana ma in capo al personale, che dunque pagherebbe di tasca propria una tassa che spetta al datore di lavoro. Lo prevede un apposito disegno di legge: destinatari 82 ‘stabilizzati’, così si chiamano i dipendenti in forza ai gruppi parlamentari in Sicilia, personale che viene assegnato ai gruppi all’inizio di ogni legislatura. Il ddl è firmato da cinque capigruppo (Pid-Gis, Ncd, Mpa, Fi e Udc) ed è stato calendarizzato in commissione Affari istituzionali per martedì prossimo. Il provvedimento, con tanto di relazione di accompagnamento, è costituito da un solo articolo che sposta dal fondo di funzionamento a quello per il personale l’Irap.
Per gli stabilizzati la norma sarebbe incostituzionale, in quanto interviene nella materia tributaria di competenza dello Stato. In realtà “sanerebbe” una situazione che si trascina da tempo: i gruppi, infatti, con qualche eccezione, stanno facendo pagare già l’Irap ai dipendenti con trattenute in busta paga, con la motivazione che le risorse del fondo di funzionamento non bastano. Di recente è intervenuta la sezione di controllo della Corte dei Conti per la Sicilia che ha consesso ai gruppi una sorta di “amnistia” a patto che gli stessi non reiterassero il “reato”, cioè continuare a trattenere le somme per l’Irap. Nonostante il richiamo dei giudici contabili, alcuni gruppi continuano a trattenere le risorse dagli stipendi dei lavoratori per pagare l’Irap, alcuni dipendenti stanno pagando addirittura per ex colleghi non più in servizio nel gruppo. Altri gruppi, in controtendenza, stanno valutando l’ipotesi di restituire ai dipendenti i soldi persi con le trattenute. Per alcuni stabilizzati il ddl “va inopinatamente contro l’assodato giurisprudenziale dettato dalla Corte Costituzionale e ribadito in più sedi dai tribunali e dalla Corte di Cassazione”.
Sulla vicenda è intervenuta la Fisascat Cisl, attraverso il suo segretario regionale Mimma Calabrò: “Auspichiamo che al più.presto si faccia chiarezza sulla vicenda Irap che da mesi preoccupa i dipendenti – ha sottolineato -, gravati di un costo che erroneamente viene caricato sulle loro retribuzioni. Siamo pronti ad aprire un confronto per cercare una soluzione che, a saldi invariati di bilancio, affranchi i lavoratori da questa imposta che non deve gravare su loro”.