PALERMO – Una memoria difensiva di 86 pagine, con una integrazione di altre 19. Ferdinando Croce, manager dell’Asp di Trapani sospeso dopo il caso dei ritardi nei referti istologici, passa al contrattacco. Tra i destinatari della documentazione preparata da Croce, oltre alla Regione e al ministero della Salute, c’è anche la procura di Trapani.
Asp Trapani, le controdeduzioni di Croce
“Incongruenze”, “imprecisioni” e “inesattezze”, secondo Croce caratterizzerebbero tutto il procedimento che ha portato alla sua sospensione. Le osservazioni del manager riguardano sia la proposta di decadenza nei suoi confronti avanzata dai direttori generali della Pianificazione strategica e del Dasoe, Salvatore Iacolino e Giacomo Scalzo, il 28 marzo scorso, che la successiva mossa a firma dell’assessora alla Salute, Daniela Faraoni, con la quale si avvia il procedimento di decadenza.
Addebiti e confutazioni
Nove addebiti e, per ciascuno di questi, la relativa “confutazione”. Croce porta a suo supporto lettere, documenti e osservazioni che puntano a smontare le accuse nei suoi confronti. Il manager, che attende a breve il responso del giudice del Lavoro del tribunale di Trapani davanti al quale ha presentato ricorso contro la sospensione, non ha dubbi: il procedimento attivato nei suoi confronti poggerebbe su “contestazioni falso o illegittime”. “Difenderò il mio lavoro”, aveva detto nel giorno della sua sospensione.
L’ispezione ministeriale
Ma c’è di più: l’intero castello di accuse, secondo Croce, “non ha disvelato” le “gravi e plurime violazioni” necessarie per lo scioglimento del suo contratto di lavoro e la conseguente decadenza dalla carica di dg dell’Asp di Trapani. Croce, inoltre, si dice “stupito” dal fatto che l’assessorato, a fronte di una ispezione ministeriale sui fatti “non ancora conclusa”, decise di non attendere gli esiti degli inviati del ministro Schillaci.
“Una macchia indelebile”
Croce nella sua corposa documentazione punta il dito anche su ciò che, a suo dire, non sarebbe stato fatto per “ricostruire le responsabilità” su fatti antecedenti al suo insediamento anche come commissario dell’Asp di Trapani, avvenuto nel febbraio 2024. Il manager parla poi di una “macchia indelebile” su tutta la vicenda che ha portato alla sua sospensione.
“Revocate la mia decadenza”
Secondo il dg sospeso non c’erano i presupposti di legge per l’adozione del provvedimento di decadenza nei suoi confronti. Per questo chiede la revoca della sospensione, che andrà a scadenza tra due settimane, e l’archiviazione del provvedimento di decadenza scattati nei suoi confronti.