I ritardi dell'Asp di Trapani, procedimento di sospensione per Croce

I ritardi dell’Asp di Trapani, procedimento di sospensione per Croce

Il manager: "Difenderò il mio lavoro"

PALERMO – La Regione Siciliana ha avviato un procedimento di decadenza del direttore generale dell’Azienda sanitaria di Trapani Ferdinando Croce, con una contestuale sospensione nei confronti del manager. È il primo epilogo della vicenda dei ritardi nella refertazione degli esami istologici scoppiata tra febbraio e marzo. L’assessorato alla Salute, intanto, ha disposto “l’immediata sospensione” di Croce dalle sue funzioni per due mesi.

Croce: “Difenderò il mio lavoro”

A darne notizia è lo stesso manager. “Non commento, per ora, la decisione del presidente della Regione di avviare il procedimento di decadenza dalla carica di direttore generale dell’Asp di Trapani, che mi è stata da poco notificata con proposta di sospensione – dice -. Compirò ogni valutazione in diritto per la tutela della mia immagine, del mio lavoro, della portata delle mie responsabilità”.

Croce poi prosegue: “In queste lunghe settimane ho scelto che al mio posto parlassero gli atti per dimostrare, come spero ancora accadrà, che io ho agito per risolvere problemi ereditati. Basta guardare gli atti richiesti dal ministero della Salute nell’ambito di una ispezione ancora in corso per verificare che quando a luglio, per la prima volta, mi sono state rapportate le criticità di refertazione ho adottato tutte le misure a mia disposizione, garantendo nel tempo previsto una refertazione entro 20 giorni al mese di febbraio”. Il dg dell’Asp di Trapani poi aggiunge: “Ho anche tempestivamente avvisato l’assessorato regionale della salute, ricevendo silenzi e nessun aiuto fintantoché la vicenda non ha assunto rilevanza mediatica”.

La Regione: “Gravi disservizi”

Una nota della Regione, arrivata subito dopo l’annuncio di Croce, spiega che la decisione “è stata presa a seguito di un’indagine ispettiva che ha evidenziato gravi disservizi legati ai ritardi nell’erogazione delle prestazioni di anatomia patologica, suscitando – si legge – grande clamore mediatico e un crescente allarme sociale, oltre a mettere a repentaglio la salute dei cittadini interessati”. L’ispezione “è stata condotta dal dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato, che ha prodotto – ancora la nota di Palazzo d’Orleans – una relazione individuando responsabilità a carico del vertice dell’Asp”.

Sulla base questa documentazione, Schifani, su proposta dell’assessora Daniela Faraoni, ha formalmente comunicato stamattina a Croce l’avvio del procedimento di decadenza e la risoluzione del rapporto di lavoro “per gravi responsabilità gestionali”. In attesa della conclusione del procedimento, l’assessorato ha disposto la sospensione del direttore generale per due mesi. Le contestazioni mosse riguardano “omissioni di atti obbligatori per legge e violazioni dei principi di efficacia, efficienza e buon andamento dell’amministrazione”.

Croce: “Ho agito con coscienza e impegno”

Croce poi sottolinea: “Di questa vicenda resta intatta l’amarezza per la tutela delle persone, per i pazienti. Alla loro sofferenza, in una provincia difficile sotto il profilo della organizzazione sanitaria e travolta da scandali giudiziari, ho cercato di dare in questi primi mesi di lavoro una iniziale risposta con il costante supporto di tutto il personale aziendale”.

E infine: “So di aver agito con coscienza, onestà e impegno. Il resto toccherà accertarlo in tutte le competenti sedi giudiziarie, alle quali valuterò di rivolgermi senza spirito di rivalsa, con l’obiettivo unico di fare emergere la verità”.

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