TRAPANI – Si allungano leggermente i tempi per la relazione degli ispettori ministeriali sul caso dei ritardi per gli esiti degli esami istologici all’Asp di Trapani. Il ministero, infatti, ha chiesto una integrazione di documentazione all’Asp attraverso la Regione. Da Roma hanno chiesto informazioni dettagliate sulle regole dell’attività ‘intramoenia’ che vigevano all’Asp e sul sistema di gestione dei dati dell’Unità di Anatomia patologica, che comprendeva i laboratori di Trapani e Castelvetrano.
Documentazione pronta in pochi giorni
Da quei dati potrebbero emergere nuovi aspetti della vicenda. L’Azienda sanitaria provinciale, guidata dal direttore generale Ferdinando Croce, è al lavoro per consegnare quanto chiesto da Roma. Negli uffici di via Mazzini si conta di potere predisporre il tutto entro martedì 25 marzo, per consentire agli ispettori del ministero di completare il loro lavoro in tempi veloci e avere un quadro chiaro delle eventuali responsabilità a diversi livelli.
Fari sull’attività ‘intramoenia’
Roma ha chiesto di conoscere il regolamento aziendale che regola l’attività libero-professionale ‘intramoenia’. Sono le linee-guida che consentono ai medici del servizio sanitario pubblico di erogare delle prestazioni a pagamento al di fuori del normale orario di lavoro utilizzando le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale, che riceve in cambio una parte delle tariffe pagate dai pazienti.
Il ministero chiede in particolare di conoscere i dettagli dell’autorizzazione concessa ai tre medici dell’Anatomia patologica di Trapani, compresi gli orari nei quali è stato consentito loro di espletare l’attività ‘intramoenia’ nel 2023 e nel 2024.
L’indagine sul sistema ‘Athena’
Tra le richieste anche quella di conoscere chi aveva la possibilità di utilizzare il sistema informatico ‘Athena’ utilizzato per la gestione dei dati dell’Anatomia patologica. Gli ispettori chiedono di conoscere i diversi livelli di abilitazione tra i medici dell’Anatomia patologica e le percentuali di utilizzo per ciascuno di loro. Dati, questi ultimi, che vengono registrati automaticamente ad ogni accesso al sistema.
Dalla richiesta degli ispettori, inoltre, si evincerebbe l’esistenza di alcune anomalie riguardanti la gestione di ‘Athena’, che veniva utilizzato in condivisione dal laboratorio di Trapani e da quello di Castelvetrano. Questo, almeno, fino ad un certo punto: Roma, infatti, chiede di sapere espressamente “quando sarebbe stata disabilitata” la possibilità di visionare l’attività di Castelvetrano agli operatori della struttura di Trapani “e viceversa”.
‘Athena’ contiene inoltre al suo interno una funzione ‘Statistiche’ con le percentuali di utilizzo da parte di ciascun operatore: il ministero, anche in questo caso, vuole conoscere chi era abilitato ad utilizzare questa funzione, quando ha fatto accesso e con che percentuale di utilizzo.
Iv a Trapani con Faraone e Musolino
Sul fronte politico, intanto, non si placa la bufera. Dopo l’ispezione della delegazione Pd che ha visto intervenire sul caso Trapani anche la segretaria Elly Schlein, e le continue richieste di dimissioni di croce da parte del M5s, ora è il turno di Italia viva. Lunedì 24 marzo il deputato Davide Faraone e la senatrice Dafne Musolino saranno in via Mazzini per una conferenza stampa durante la quale ribadiranno a Croce la richiesta di un suo passo indietro.