PALERMO – Il Megafono oggi a Catania chiama raccolta gli stati generali. Una kermesse con tutti gli amministratori e gli eletti in Sicilia per il movimento di Rosario Crocetta, che però prima ancora di cominciare (l’appuntamento è per i tardo pomeriggio in un hotel di Aci Castello) scatena una polemica.L’ennesima, a dire il vero, che contrappone il governatore e l’Assostampa, il sindacato dei giornalisti già in rotta di collisione con Crocetta per la vicenda dell’ufficio stampa della Regione. In particolare, l’Associazione siciliana della stampa lamenta che il vertice di stasera sia in parte off limits per i giornalisti.
“La ‘democrazia alla Cinque stelle’ ha trovato in Sicilia un interessato, ma non inatteso, estimatore e importatore – si legge nella nota inviata dal sindacato -. Si tratta del movimento del presidente Crocetta, il Megafono, che per oggi pomeriggio ha organizzato in un albergo di Aci Castello il ‘primo incontro regionale di tutti gli eletti ed amministratori’. A questo incontro, nonostante sia annunciata la presenza dello stesso Crocetta, degli assessori regionali Marino, Sgarlato (così nei due comunicati, di Megafono e Assostampa, si tratta di Maria Rita Sgarlata, ndr) e Scilabra, del deputato regionale Malafarina e del senatore Lumia, non saranno ammessi i giornalisti – come recita la nota che lo annuncia, diramata dall’ufficio stampa del Megafono – mentre cameraman e fotografi potranno entrare soltanto per mezz’ora in una ‘finestra’ rigidamente prefissata. Per le interviste bisognerà affidarsi – si legge nella nota del Megafono – alla ‘disponibilità dei relatori'”.
“L’Associazione siciliana della Stampa – prosegue la nota – esprime forte preoccupazione e denuncia il tentativo di instaurare, nonostante i soliti proclami di Crocetta e la invocata necessità di una sempre maggiore trasparenza dell’operato degli amministratori a tutti i livelli, un sistema preciso e quasi dichiarato per usare i giornalisti quando si ha qualcosa da fare pubblicare o da mandare in onda e tenerli lontani quando il controllo dell’opinione pubblica è sgradito o addirittura pericoloso. Il ‘metodo Beppe Grillo’ è un gravissimo pericolo per la democrazia e per la società italiana e fa davvero specie che chi ha la massima responsabilità amministrativa in Sicilia lo adotti tout court dopo aver sbandierato in ogni circostanza termini come legalità e trasparenza. Proprio quelli – paradossalmente – che sono, come recita la nota stampa del Megafono, l’argomento dell’incontro di oggi”.