Gaetano Tafuri parla di risultati che vanno oltre le aspettative. Avvocato, catanese, Tafuri è presidente dell’AST (Azienda Siciliana Trasporti) dal luglio del 2018 quando è stato chiamato a risanare e risollevare l’azienda da una situazione disastrosa: missione compiuta con orgoglio e soddisfazione.
L’AST oggi pubblica il bilancio del 2020 “Una bellissima iniziativa – esordisce Tafuri – pubblicare i bilanci è importate, un’operazione trasparenza per mettere a parte i cittadini su come viene speso e impiegato il denaro pubblico”
“Possiamo dire che grazie al grande lavoro svolto sono due anni consecutivi che l’Azienda approva il bilancio in attivo. Una realtà che ci è stata consegnata con debiti alle stelle ed esposizioni bancarie per oltre 45 milioni di euro”.
Qual è stata la strategia messa in campo per “salvare” l’AST dalla situazione in cui le è stata consegnata?
“Non abbiamo la bacchetta magica, abbiamo solamente risanato l’Azienda partendo dal basso, modificando il meccanismo in tutti i suoi ingranaggi. Abbiamo pagato circa 15 milioni di euro per debiti anche antecedenti il 2015 per rimetterci in linea, ridotta di circa 10 milioni annui l’esposizione bancaria e riappianato il debito con fornitori e ormai da anni paghiamo gli stipendi regolarmente nonostante i minori trasferimenti da perte della Regione”.
Come siete riusciti a “risparmiare”?
“Innanzitutto razionalizzando il costo e la produttività del personale che da una media annua di 47 mila euro a dipendente abbiamo portato a 41mila euro riuscendo contestualmente a migliorare il servizio”.
“Siamo intervenuti anche sulle forniture e la manutenzione i cui costi raggiungevano picchi di 8 milioni di euro e che adesso abbiamo abbassato a una media di 5 milioni e mezzo a fronte di un parco mezzi più vasto e riuscendo anche ad implementare la flotta e diminuire i tempi di fermo dei mezzi”.
Come giudica il servizio fornito dall’AST oggi?
“Parlano i fatti: i Comuni siciliani tornano a chiamarci per avere il nostro servizio. Nel giro di due anni abbiamo aumentato di diverse migliaia il numero dei nostri utenti. Il merito dei risultati conseguiti è da attribuire ad un Cda molto compatto che mi ha dato fiducia e che ha lavorato con coesione. Vorrei ringraziare anche la dirigenza che ha capito e appoggiato questa nuova visione aziendale”.
Il suo mandato è in scadenza, pensa che il suo lavoro in AST sia concluso? Valuterebbe un nuovo mandato?
“Io sono per un giusto avvicendamento proprio come il console romano Cincinnato che non volle né onori, né ricompense in denaro ma ritornò ai suoi campi felice: io ritornerei a tempo pieno alla mia professione di avvocato e alla mia famiglia. Quando sono arrivato in AST avevo una missione e spero di averla portata a termine nel miglior modo possibile. Chi verrà dopo di me potrebbe portare nuove idee utili alla crescita dell’azienda che è quello che mi interessa veramente. Potrei valutare di rimanere se mi si ponessero nuove sfide e nuovi obbiettivi da raggiungere in una prospettiva di crescita”.