L'attesa del Natale: tra simboli, rituali e significati profondi

L’attesa del Natale: tra simboli, rituali e significati profondi

Giorni che accentuano il desiderio di rafforzare i legami affettivi
IL PARERE DELLA PSICOLOGA
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4 min di lettura

L’attesa del Natale è un periodo dell’anno carico di significati emotivi, simbolici e relazionali durante il quale è inevitabile soffermarsi a fare delle “riflessioni” su alcuni aspetti strettamente connessi ad esso.

Diverse sono infatti le dinamiche psicologiche e sociali coinvolte in questa fase di attesa, molte delle quali hanno un “carattere universale”, poiché questi giorni riescono ad andare oltre i confini religiosi e culturali, assumendo significati e valori che parlano a tutta l’umanità.

Un mix di sentimenti contrastanti

Sono ben note le emozioni positive associate al Natale e alla sua attesa, che richiamano ideali di gioia, armonia e affetti riuniti, influenzati anche dai ricordi dell’infanzia.

In questi giorni piú che mai si risvegliano infatti tutte quelle sensazioni legate alle esperienze familiari del proprio passato, o comunque all’”aspetto mitico” del Natale quale festa gioiosa e comunitaria, che evocano sensazioni di calore, connessione, condivisione, che si spera possano essere rivissute ancora una volta.

Le festività natalizie nell’immaginario collettivo appaiono intrise di gioia e amore, e sono sinonimo di riunioni, festeggiamenti e regali, in quanto “rito” per eccellenza che anima e scalda il cuore dei rapporti sociali, cementifica le relazioni e celebra la vicinanza affettiva e lo stare insieme.

Purtroppo non sempre però le aspettative corrispondono alla realtà, ed è in questi casi che per alcuni soggetti che si ritrovano in “condizioni particolari”, i giorni di attesa del Natale risultano essere un periodo tutt’altro che magico: il clima di festa appare in questi casi troppo gravoso da tollerare, in quanto comporta l’intensificarsi di tutta una serie di sentimenti e stati d’animo negativi, legati a particolari momenti o condizioni di vita.

In presenza di conflitti familiari, gravi malattie, lutti, lontananza di persone care, difficoltà economiche, l’attesa può trasformarsi in una fonte di tristezza, nostalgia, preoccupazione.. ed è proprio in questi casi che non basta un clima gioioso per non sentire il rumore di fondo di ciò che manca, dei legami significativi perduti o assenti, del senso di intimità smarrito, dell’impossibilità di stare al passo con gli standard consumistici.

Legami e Appartenenza

Questi giorni di preparazione al Natale accentuano nei piú il desiderio di rafforzare i legami affettivi, soprattutto quelli familiari.

Sono le tradizioni e i rituali che, rispondendo al bisogno di “appartenenza” di ogni essere umano, assumono un ruolo centrale durante questo periodo. 

Essi rappresentano un mezzo per connettersi con il passato, rafforzare l’unione e celebrare sentimenti e valori profondi: addobbare l’albero, decorare la propria casa, condividere pranzi e cene con i parenti, scambiarsi i regali rappresentano dei momenti di condivisione, riuniscono le famiglie e trasmettono un senso di continuità tra le generazioni.

L’importanza di Tradizioni e Rituali

La ripetizione di “azioni simboliche” in un contesto specifico aiuta a dare senso a certe esperienze, ed offre sicurezza e prevedibilità.

Tradizioni e Rituali, oltre ad offrire una cornice di significato a certi comportamenti, ricollegano alle proprie radici sia culturali che familiari, rimarcando il bisogno di sentirsi parte di un tutto ed aiutando, al contempo, nella definizione della propria identità

Le Tradizioni ricordano e rinnovano le consuetudini vissute ed apprese da un passato che, ogni volta, ri-diventa presente attraverso la storia condivisa da tutti i partecipanti e dai loro legami che si estenderanno, inevitabilmente, nel futuro.

Attraverso i Rituali vengono messi in atto dei comportamenti che, non solo vengono condivisi al di là del tempo e dello spazio, ma che assumono un significato simbolico che “vale per tutti”.

Tutto ciò contribuisce a rendere il Natale un momento psicologicamente significativo, occasione di riflessioni profonde sia sul passato che sul proprio presente. 

L’aspetto consumistico del Natale

Nel corso del tempo, specialmente nei Paesi occidentali, i valori originari del Natale si sono intrecciati, fino a scontrarsi oggi, con certe dinamiche economiche che hanno oscurano il significato più profondo della festa.

É impossibile non notare come il mercato sfrutti questo periodo per promuovere il consumo:

le campagne pubblicitarie a tema, le corse agli acquisti di beni materiali, i viaggi, le decorazioni sfarzose, i pranzi e le cene abbondanti sono diventati oggi dei “simboli” spesso più centrali di quelli immateriali legati al senso più profondo del Natale.

In chi non può partecipare a questa “dimensione consumistica” la festa può accentuare, a causa della pressione sociale percepita, un senso di inadeguatezza e sentimenti di esclusione.

Ed è proprio da questa tensione tra il mondo materiale e quello spirituale, che si potrebbe partire per avviare una riflessione sul significato più profondo della festa, per evitare che venga smarrito sempre piú.

Recuperare il senso piú profondo del Natale

I suoi riti e le sue tradizioni evidenziano l’“aspetto mitico e simbolico” del Natale, che è centrale nella sua capacità di evocare emozioni profonde, creare narrazioni significative e connettere l’individuo a qualcosa di più grande di sé.

Se sfruttato come momento di introspezione, può rappresentare una pausa per riflettere su ciò che è davvero importante.

In questo senso il Natale può diventare  un’esperienza psicologica profonda che offre la possibilità di esplorare dimensioni umane universali quali l’appartenenza, la connessione con gli altri, i legami autentici, in un mix di tradizioni, ricordi e significati simbolici che fa riscoprire il senso di condivisione e di speranza, ed offre un’opportunità di crescita sia personale che collettiva.

[La dott.ssa Pamela Cantarella è una Psicologa Clinica iscritta all’Ordine Regione Sicilia (n.11259-A), in formazione presso Scuola di Psicoterapia ad orientamento Sistemico-Relazionale]


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