Bagheria, 400 mila spariti alle Poste: dipendente condannato

Bagheria, 400mila euro spariti: dipendente postale condannato

Assolto il direttore. Per lui verdetto ribaltato

PALERMO – Condannato il dipendente e assolto il direttore. Sei anni di carcere sono stati confermati in appello ad Antonio Ingrassia, ex dipendente delle Poste e consigliere comunale a Misilmeri, mentre il verdetto è stato ribaltato nei confronti di Giuseppe Faso, direttore dell’ufficio postale Bagheria 1. In primo grado era stato condannato a cinque anni.

Entrambi erano imputati per peculato. Dall’ufficio sparirono 400 mila euro di buoni fruttiferi. I documenti erano stati clonati.

I fatti sono del 2011, ma emersero nel 2017 quando venne a galla una maxi truffa in provincia di Enna, dove un altro direttore aveva truffato soprattutto anziani. Gli faceva sottoscrivere i buoni delle Poste e poi creava una documentazione parallela e falsa per metterli all’incasso.

Nel caso di Faso è passata linea difensiva degli avvocati Marilia e Vincenzo Lo Re, secondo cui “non è stato dimostrato né l’esistenza di un preesistente patto criminoso fra gli imputati, né tantomeno che Faso abbia tratto profitto dalle illecite operazioni compiute da Ingrassia, né ragioni di qualsivoglia altro genere che potevano indurre Faso a coprire l’operato criminoso di Ingrassia”.

La sentenza è della prima sezione della Corte di appello, presieduta da Adriana Piras.


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