PALERMO – L’11 giugno a essere chiamati alle urne sono stati 132 comuni siciliani per rinnovare sindaci e consigli comunali, di questi solo in sei domenica prossima saranno nuovamente coinvolti in occasione dei ballottaggi. Termini Imerese, Sciacca, Niscemi, Floridia, Palagonia e Scordia, in queste città domenica 25 i cittadini dovranno votare nuovamente fra i due candidati a sindaco più votati al primo turno.
Alle sei città si aggiunge il paradossale caso di Trapani: dopo il voto dell’11 giugno i due candidati a doversi confrontare nuovamente al ballottaggio sarebbero dovuti essere l’ex sindaco Girolamo Fazio per il centrodestra e Pietro Savona del Partito democratico. Sabato il colpo di scena: Fazio non completa la lista degli assessori e decade automaticamente dal secondo turno. Savona quindi correrà da solo, ma non sarà così semplice diventare il nuovo sindaco di Trapani: il 25 giugno dovrà recarsi alle urne il 50 per cento degli aventi diritto, ovvero circa 30mila trapanesi. In questo bacino di elettori Savona dovrà ottenere almeno 15mila preferenze, il 25 per cento del corpo elettorale.
Ancora in bilico Termini Imerese in provincia di Palermo. I due più votati al primo turno, che si dovranno scontrare nuovamente al ballottaggio, sono il docente di Economia aziendale alla Kore di Enna, in passato assessore al Bilancio dell’ex sindaco Salvatore Burrafato, Vincenzo Fasone, e l’avvocato Francesco Giunta. Proprio su Giunta si è scatenata l’ira del Movimento 5 stelle siciliano, che da una settimana grida allo scandalo: “Blocchiamo il ballottaggio a Termini, Francesco Giunta era incandidabile ai sensi della Severino – accusano ancora oggi i deputati all’Ars del movimento di Beppe Grillo -. Tenuto conto della condanna subita nel 2013 per truffa e falso, passata in giudicato nel 2014, non possiamo permettere che i cittadini di Termini votino per una persona che, se dovesse essere eletta, sarebbe comunque dichiarata decaduta – dichiarava già la settimana scorsa il deputato regionale Giampiero Trizzino -. Abbiamo allertato gli organi competenti chiedendo di effettuare tutti i controlli necessari affinché non si arrivi al ballottaggio, il cui risultato sarebbe comunque falsato”. A Trizzino aveva risposto con una nota il capogruppo all’Ars di Cantiere popolare, Toto Cordaro: “E’ assurdo che il Movimento 5 stelle sostenga tesi giuridicamente e politicamente assurde. Francesco Giunta è perfettamente candidabile e perfettamente eleggibile. E non lo dico io ma l’ufficio elettorale”.
A Sciacca, in provincia di Agrigento, scontro secco fra l’ex presidente del Consiglio comunale Calogero Bono, che corre per il centrodestra, e la candidata del centrosinistra Francesca Valenti. Palagonia, in provincia di Catania, avrà un’amministrazione di centrosinistra, comunque vada il ballottaggio fra Salvatore Astuti e Salvatore Valerio Maletta. Entrambi i candidati infatti sono espressione della stessa parte politica. In un solo comune il Movimento 5 stelle è arrivato al ballottaggio: è Scordia, in provincia di Catania, che dovrà scegliere fra la candidata grillina Maria Contarino e il candidato del centrosinistra Francesco Barchitta. In provincia di Caltanissetta dovranno tornare alle urne i cittadini di Niscemi, che sono chiamati a esprimersi nuovamente su due candidati entrambi espressioni di liste civiche: l’ex consigliere e assessore Massimiliano Conti e il sindaco uscente Francesco La Rosa. Ballottaggio, infine, anche a Floridia, in provincia di Siracusa: a contendersi la carica di primo cittadino il candidato di centrosinistra Orazio Scalorino e Giovanni Limoni per il centrodestra.