CATANIA – Marco Battaglia, ritenuto dagli investigatori e da molti pentiti uno dei trafficanti di cocaina più forti di via Capo Passero, ha affrontato la prima udienza del (nuovo) processo per droga agli arresti domiciliari. Finito in carcere lo scorso novembre, in concomitanza del maxi blitz Skanderbeg, in esecuzione di un’ordinanza emessa dalla gip Loredana Pezzino. È stata soprattutto la collaborazione di Silvio Corra – ex vertice del gruppo Nizza della famiglia Santapaola-Ercolano – e le sue dichiarazioni, accompagnate da un apparato probatorio lungo e complesso, a rendere attuale la misura cautelare nei confronti dell’imputato. Il Tribunale del Riesame, la scorsa estate, ha sostenuto l’incompatibilità della sua detenzione in carcere per la sua condizione clinica a livello visivo ed ha così disposto i domiciliari.
L’udienza
A Marco Battaglia il pm Rocco Liguori contesta anche il reato associativo. Nel corso della prima udienza, che si è svolta davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania, sono state affrontate alcune questioni preliminari. I difensori dell’imputato, gli avvocati Vittorio e Marco Basile, hanno rilevato l’incompatibilità di alcuni giudici che facevano parte del Tribunale che qualche anno fa si è già pronunciato sulla posizione di Marco Battaglia. Su questa mozione il collegio si è riservato di decidere nella prossima udienza fissata per il 19 ottobre.
Il profilo processuale di Battaglia
La storia processuale di Marco Battaglia è articolata: è stato arrestato qualche tempo fa dopo una condanna a 30 anni per droga, ma poi era finito ai domiciliari sempre per motivi di salute. La misura cautelare poi è divenuta inefficace quando la Corte d’Appello riformando la sentenza e riducendo la pena a sei anni avevano escluso il reato associativo per droga. Battaglia, inoltre, sta affrontando (a piede libero) il processo ordinario di primo grado scaturito dall’inchiesta Orfeo che ha azzerato il gruppo santapaoliano di Picanello. Il dibattimento va molto a rilento, considerando che l’abbreviato si è già chiuso in Cassazione. La prossima udienza, dopo diversi rinvii anche per il covid, si svolgerà a marzo 2022.