BAD KLEINKIRCHHEIM (AUSTRIA) – Dalla Serie B alla Serie A, come dalla Libia all’Inghilterra. Ahmed Benali approda al Palermo con la voglia di imporsi anche in massima serie, dopo essere stato uno dei pochi elementi positivi nell’annata disgraziata del Brescia in cadetteria. Una vita sempre in viaggio, con una famiglia di amanti del calcio: “Sono nato a Manchester da padre libico e madre inglese. Ho fatto le giovanili e Manchester, poi tre anni fa sono venuto in Italia. Mio padre è andato in Inghilterra più di trent’anni fa, era un attaccante. In famiglia anche mio fratello giocava a calcio, nelle giovanili del City”.
Quella che è la sua storia, però, in campo non conta. Quel che conta è il suo ruolo e la sua disponibilità a sottostare ai dettami tattici di Iachini: “Sono una mezzala, ma nelle ultime partite ho fatto il trequartista. Mi piace giocare in entrambe le fasi, ho giocato anche davanti alla difesa”. E proprio nel Palermo, il ruolo di mezzala, ha visto esplodere due bomber d’eccezione come Rigoni e Chochev: ” Spero di aiutare la squadra, mi piace inserirmi in attacco e spero di segnare tanto anche io. Ho visto tante partite del Palermo, è un piacere vederlo giocare. Speriamo di ripeterci anche quest’anno”.
Da Brescia a Palermo, una parabola già ripetuta da altri ex compagni. Una parabola che potrebbe vedere anche altri nuovi protagonisti: “Zambelli mi ha parlato benissimo di Iachini, io sono pronto per il salto di qualità”. Chi gli ha consigliato invece di trasferirsi in Sicilia è un altro ex, che nonostante l’avventura negativa in maglia rosanero non può non parlare bene della piazza e della società che lo ha avuto in squadra per due anni: “Caracciolo inoltre mi ha detto di andare a Palermo per la città e il progetto”, ha aggiunto Benali.
Adesso la palla pasa al campo. Benali è uno dei tanti giovani inseriti dal presidente Zamparini e dal d.s. Gerolin all’interno di una rosa già di per sé dall’età media piuttosto bassa, ma questo non deve essere un alibi. Gli elementi di esperienza sanno già cosa fare per integrare al meglio i nuovi elementi all’interno di un meccanismo già rodato: “Qui c’è un bel gruppo, mi stanno aiutando tutti. Dai più vecchi come Maresca sino ai giovani”. E con Iachini, infine, più fatti e meno parole: “Con Iachini finora abbiamo parlato di tattica, lui era a Brescia qualche anno fa e tutti mi hanno parlato benissimo di lui”.
