CATANIA – Due righe. Appena 48 parole per prendere atto – e liquidare – le dimissioni di Angela Mazzola, l’ex assessore alle Attività produttive, in quota Articolo 4, che ha lasciato, senza dare, apparentemente, alcuna spiegazione, il posto di delegata del primo cittadino. Un messaggio secco, quello del primo cittadino, senza fronzoli – né ringraziamenti – dove il sindaco sembra prendere atto di un dato che, stando alle parole di commento, sposterebbe poco o nulla all’interno della Giunta – Enzo Bianco, al momento, prenderà le deleghe che furono della Mazzola – o degli equilibri politici della maggioranza.
Tutto il contrario di quanto affermato da rumors e voci di corridoio, cioè che Angela Mazzola sia stata fatta dimettere dai vertici di Articolo 4 per pressare il sindaco a fare quel rimpasto di cui si parla da tempo ma che non è mai avvenuto. Da tre anni. Insomma, pare che la richiesta – velata – di una maggiore rappresentanza nella squadra d governo – e la crisi scatenata per ottenerla – abbiano avuto l’effetto contrario.
Questo però per quanto riguarda il primo cittadino. Già, perché il Consiglio comunale è altro rispetto alla Giunta e potrebbe, al contrario, rendere evidente la genesi delle dimissioni della delegata alle attività produttive. Ed effettiva la crisi, bloccando ad esempio le votazioni. Basterà osservare il comportamento dei consiglieri in quota Articolo 4 – da un lato e dall’altro dell’emiciclo dell’aula consiliare – per capire quale atteggiamento assumeranno nei confronti dell’amministrazione.
Già altre volte – ad esempio in occasione della votazione di fine anno scorso sulla Sidra – il gruppo più consistente in aula ha agito unilateralmente e in modo difforme rispetto al governo cittadino. In quella circostanza non ebbe la meglio. Chissà stasera, quando in aula approderà il regolamento per gli impianti pubblicitari.
