Un bambino di 4 anni di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, è morto la notte scorsa dopo un’iniezione di medicinali fatta dai genitori. Il piccolo é deceduto poco prima di arrivare al pronto soccorso del ‘San Giacomo d’Altopassò, l’ospedale di Licata. Sulla vicenda la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine e disposto l’autopsia che dovrebbe essere effettuata venerdì. I genitori, interrogati dagli investigatori, hanno raccontato di avere accompagnato il figlio, ieri, alla scuola materna che si trova a poca distanza dalla loro abitazione.
Durante la mattina una delle insegnanti ha chiamato la madre avvertendola che il bambino stava male, aveva la febbre e una violenta tosse. La donna ha riportato il piccolo a casa e ha chiamato il pediatra. Il medico gli avrebbe diagnosticato una bronchite e prescritto due antibiotici, il Diaxone e il Rocefin, e il Bentelan, un cortisonico. Subito dopo la somministrazione dei due farmaci il piccolo ha cominciato a stare male: è diventato cianotico e non riusciva a respirare. I genitori hanno deciso di portarlo al pronto soccorso. Una corsa inutile perché il figlio è arrivato morto in ospedale. La coppia, però, non ha saputo dire agli inquirenti né quali erano i medicinali che andavano iniettati contemporaneamente, secondo l’indicazione del pediatra, né cosa effettivamente abbiano somministrato al figlio.
Solo la ricetta del medico che la coppia porterà domani in Procura chiarirà quale fosse la prescrizione. Per capire, però, se a causare la morte sia stato un choc anafilattico o un errore nella iniezione occorrerà attendere l’esito dell’autopsia. La polizia su delega del sostituto procuratore di turno di Agrigento Santo Fornasier, oltre ai genitori ha ascoltato i parenti del bambino e il pediatra. Il medico avrebbe escluso lo choc anafilattico perché i farmaci prescritti sarebbero blandi e privi di controindicazioni. La madre del bimbo è una casalinga, mentre il padre fa il bidello in una scuola. Il piccolo era il quarto di cinque figli.