GIARRE. Interrogatori conclusi davanti al gip di Catania Giuliana Sammartino per tutti gli 8 indagati raggiunti da misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta “Bingo”. Il più atteso, quello di Alessandro Liotta, si è tenuto venerdì mattina. Assistito dal legale Enzo Iofrida, il 40enne, ritenuto a capo dell’organizzazione criminale specializzata nel traffico di marijuana e cocaina, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stessa linea anche per la seconda figura di spicco, Salvatore Platania, assistito dal difensore Salvo Leotta. Non hanno risposto alle domande del giudice nemmeno Tiziano Russo, Giuseppe Biondi, Leonardo Cardillo e Salvatore Calì, difesi rispettivamente da Claudio Grassi, Massimo Monastra, Salvo Epaminonda e Mario Leotta. In attesa di consultare gli atti dell’inchiesta, tre i faldoni che la comporrebbero, i legali si preparano a presentare istanza al tribunale della Libertà.
LA MAPPA DELLO SPACCIO. Sarebbero stati due i depositi utilizzati dall’associazione, azzerata dai carabinieri della Compagnia di Giarre, per nascondere i grossi quantitativi di stupefacente, acquistati con cadenza settimanale tra Paternò, Aci Catena e Catania. Entrambi vengono scovati dai militari dell’Arma nel corso dell’attività investigativa. Il primo si trova nel garage di una villetta di via Settembrini a Giarre. A prenderlo in affitto è Tiziano Russo, all’epoca 21enne. Il giovane, monitorato, viene localizzato più volte nelle immediate vicinanze di quelle villette a schiera, poco prima della cessione di droga. Il 28 marzo 2014 scattano il blitz e le manette. Quel giorno vengono sequestrati 20 chili di marijuana. Pochi mesi dopo, a luglio, i carabinieri localizzano il secondo covo, usato perlopiù da Salvatore Platania. Si trova in una delle strade più antiche di Giarre, la via Carolina, in pieno centro storico. Anche in questo caso è lo stesso indagato, sotto osservazione, a condurre i militari nel nascondiglio. L’uomo, infatti, dopo aver concordato la cessione di droga, spesso cocaina, raggiungeva quell’abitazione e andava via pochi minuti dopo. Per gli investigatori non ci sono più dubbi. E’ lì il deposito della droga. Il 22 luglio 2014 i militari dell’Arma eseguono una mirata perquisizione. Vengono trovati e sequestrati 100 grammi di cocaina. Platania finisce in manette. Ma è la via Liguria a Giarre, nelle immediate vicinanze degli alloggi popolari, il maxi mercato a cielo aperto dello spaccio. E’ lì che vengono documentate, grazie alle microcamere installate dai militari, gran parte delle cessioni di stupefacente al dettaglio. Ed è sempre lì, in un’area a verde incolta, che vengono nascosti spesso i piccoli quantitativi di droga in attesa dell’arrivo degli acquirenti. Un andirivieni continuo di auto, con scambi veloci di involucri e denaro.